In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

All'interno del Castello Medioevale, verrà raccontata l'arte tradizionale e peculiare della raccolta e dell'intreccio dei fili di giunco palustre, vegetazione spontanea tipica del Salento e la produzione di oggetti in paleddu, che ha valso ad Acquarica il titolo di "Città del Giunco". Il castello si trova al centro del paese, in località Acquarica del Comune di Presicce-Acquarica. Il sito è facilmente raggiungibile dalla SS 274 prendendo l'uscita località Acquarica.

Nelle sale del Castello Medioevale, oltre all'esposizione di manufatti artigianali anche molto antichi, si illustrano le fasi della lavorazione grazie a ricostruzioni degli ambienti di lavoro in cui le cestinaie ("spurtare") trascorrevano le giornate. La prime notizie di tale artigianato sono fornite nel 1879 da Giacomo Arditi, il quale scrive che le donne acquaricesi si dedicano "all'industria speciale di tessere sporte, cestini e fiscelle di giunco (iuncus et fusus), che chiamano volgarmente Pileddu". Da non perdere è lo straordinario Presepe di Giunco realizzato nel 1975.

Sempre all'interno del Castello Medioevale si trova la Cappella di San Francesco d'Assisi. Fino agli inizi del Seicento era annoverata tra i luoghi di culto del borgo assieme alla Chiesa di San Giovanni e a quelle della Madonna dei Panetti e di San Nicola di Myra in contrada Celsorizzo. I primi riferimenti alla cappella risalgono al Seicento ma è probabile che sia stata costruita durante la ristrutturazione del Castello Medioevale compiuta dal Principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo, che ebbe il feudo di Acquarica nel 1432. Il portale rinascimentale introduce in un vano voltato sulle cui pareti si scorge l'abside con dipinti ancora celati, inglobato nelle murature successive, testimonianza della precedente chiesa medioevale. Dai documenti storici risulta che l'edificio avesse un unico altare dedicato al Santo, un'immagine del 1640 dello stesso dipinta sul muro e una piccola icona su tela, di cui rimangono alcune tracce. Nel XVII secolo, il patronato dell'altare era di competenza e beneficio dei signori Guarino, baroni di Acquarica del Capo, con un onere di 108 messe l'anno, tanto che il luogo di culto era indicato anche come "Cappella delli Guarini". Al livello del piano di calpestio sono visibili i resti di alcune tombe di varie epoche.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Oltre alla visita del Castello e della Cappella di San Francesco d'Assisi, nel cortile del maniero sarà possibile vedere all'opera le donne del paese nel corso della lavorazione del giunco cosi come vuole l'antica tradizione. Si parlerà inoltre dell'ormai affermato Premio Giunco con i suoi organizzatori: spettacolo/evento narrativo e ricostruttivo della storia del territorio che diviene riconoscimento al merito di una personalità della cultura, dello spettacolo o della scienza che si è particolarmente distinto per il suo legame al territorio salentino. Il premio, organizzato e assegnato dall'associazione "Fili di Giunco", intende richiamare l'attenzione sul giunco palustre, che non solo ci riporta a una vegetazione spontanea peculiare della terra salentina, ma anche a un'importante espressione dell'artigianato locale: una capacità manuale, ormai sempre più rara, che lega la tradizione di Acquarica del Capo alle grandi culture del mondo, che hanno identificato la propria produttività con la raccolta e l'intreccio del giunco.

Testo scritto da DELEGAZIONE FAI DEL SALENTO JONICO

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