I Luoghi del Cuore
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CASTELLO MEDIEVALE

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CASTELLO MEDIEVALE
Sulla sommità di monte Castello, vi sono i resti di un castello Normanno, con un maschio che si innalza, visibile anche a parecchi chilometri di distanza, simile ad un dente cariato. Il monte Castello non è certo tra le più elevate alture dei Tifatini (appena 420 m slm): eppure è tra le meglio visibili (e da quasi tutto il territorio regionale), grazie ad un fortuito gioco di prospettive e di scorci. Inimmaginabile, non farne oggetto di fortificazioni o di luoghi di culto. Le prime notizie certe su un insediamento militare sul colle è nel Catalogus Baronum, documento stilato per ordine forse di Ruggero (1150 ca) in funzione di censimento delle forze militari del neonato stato unitario normanno meridionale. Le origini del castello risalgono all’849 con notevoli ampliamenti di epoca normanna. L’edificio difensivo si ergeva sul luogo più strategico dell’area. Divenne presto simbolo dell’oppressione feudale con le sue alte torri merlate. Nella seconda metà del duecento ospite d’onore è stata la cugina di Carlo I d’Angiò che dimorò nel castello per un lungo periodo. Si racconta che sotto una delle torri si infilava un passaggio segreto che portava fino al paese. Oggi del bastione rimangono le pietre calcaree della cinta muraria, della torre principale a pianta quadrata e di alcuni edifici più piccoli, probabilmente delle case che facevano parte della fortezza. Il castello, d’altra parte, mostra ancora oggi la tipologia peculiare dell’età normanna: un possente mastio poligonale, a pianta irregolare, fondato sul calcare emergente della sommità naturale più elevata. Intorno sono resti di altre murazioni, forse una cinta esterna e, quasi sicuramente, le case del primitivo borgo. I documenti tramandano i nomi dei molti feudatari che vi risiedettero; ancora in età angioina il castello, più volte citato nella Cancelleria, il castello era un presidio militare ma anche una residenza privilegiata. Le strutture oggi superstiti sono in pietra calcarea sciolta, con blocchi molto variabili per dimensione e per grado di lavorazione. Il che lascia intendere una mera funzione difensiva e l'assenza di una fase progettuale vera e propria. Ben povera cosa a confronto col vicino, ed in eccellente collegamento ottico, mastio normanno del castello di Limatola, col suo imponente ed elegantissimo paramento in tufo a vista. Quando il colle perse, definitivamente le funzioni militari e residenziali non è noto. Probabilmente però già alla fine del sec. XV qui rimase ben poco: forse la conseguenza dello spopolamento furono i danni del 1456, anno del grande duplice terremoto appenninico, che probabilmente impose il definitivo trasferimento a valle dell'abitato ed il conseguente abbandono del castello.

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