In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il borgo di Montefiore dell'Aso sorge sulla cresta tra le valli del fiume Aso e del torrente Menocchia, al confine tra le odierne province di Ascoli Piceno e di Fermo, non lontano dal mare Adriatico. Si tratta di un territorio fortemente vocato all'agricoltura, con colture di alberi da frutto, vigneti, oliveti, cereali, girasoli. L'abitato si sviluppa su cinque colli: Menalo, Baraffio, Vittorino, Castello e Aspramonte (sugli ultimi due sorge il centro, compreso l'incasato medioevale).

Alcuni reperti testimoniano la presenza di popolazioni già in età preistorica, che si sviluppano nell'epoca romana, come dimostrano le centuriazioni dei terreni e le necropoli del I-II sec. d.C. Si pensa che il nome Montefiore nasca dal culto della dea Flora, protettrice delle campagne adorata dai popoli italici. Nel Medioevo la popolazione si sposta dalle campagne sul crinale per difendersi dalla minaccia dei Goti, e nel 1178 Montefiore diventa libero comune, acquistando notevole importanza. Il castello di Montefiore fu a lungo conteso tra Ascoli e Fermo, fino alla pace firmata nel 1421. Nel 1586 papa Sisto V istituisce il Presidato di Montalto, realtà istituzionale con una certa autonomia.

Montefiore ha attraversato tante epoche storiche, visibili negli edifici del borgo e nel territorio che la circonda. L'apertura parte dal tema del "tempo" per proporre un originale percorso tra orologi solari e meccanici ed edifici legati al tempo e alle sue evoluzioni. Il punto di ritrovo sarà in borgo Giordano Bruno (vicino piazza Antognozzi). Tra le tappe dell'itinerario: piazza Antognozzi, fuori dall'antico castello, con gli orologi solari a ora italica della chiesa di San Filippo Neri e l'orologio meccanico Pietro Mei del 1855. Piazza della Repubblica, con la Torre Civica e il suo orologio meccanico Melloncelli del 1931, e gli orologi solari dell'ex convento delle Domenicane e della Collegiata di Santa Lucia. Il portale della Pinnova nell'abside esterna della Collegiata, proveniente da un'antica pieve dell'XI sec. La chiesa di San Francesco, orientata in senso astronomico, con un esterno in stile romanico-gotico e un interno modificato in stile barocco, che conserva ancora gli stupendi affreschi trecenteschi del Maestro di Offida nell'antica abside. Infine sarà possibile vedere un emiciclo romano, orologio solare del I-II sec. d.C.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Questa apertura, unitamente alle altre previste a Montefiore (che fa parte della rete delle "Città del tempo delle Marche"), comporrà un affascinante viaggio nei "Percorsi del tempo". Non è comune, infatti, trovare in un piccolo borgo così tanti orologi di varie tipologie ed epoche storiche (da non dimenticare quelli presenti nel Museo dell'Orologio, protagonista di un'altra apertura) ed edifici come la splendida chiesa di San Francesco che riassumono secoli di storia e di evoluzioni artistiche. Il 2024 segna inoltre i 150 anni dalla nascita di Adolfo De Carolis, grande artista nativo di Montefiore e attivo in tutta Italia tra Ottocento e Novecento, di cui sarà possibile visitare la casa natale e alcune opere in un'altra apertura. Montefiore dell'Aso proporrà inoltre altre visite e aperture culturali gratis o a prezzi scontati (tra cui il Polo Museale di San Francesco, con il Polittico di Carlo Crivelli, e Palazzo Montani), conferenze, sconti nelle attività commerciali.

Testo scritto da Gruppo FAI Giovani di San Benedetto del Tronto

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni del Liceo delle scienze umane “Luigi Mercantini” di Ripatransone e del Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti” di San Benedetto del Tronto