
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
L'ex istituto scolastico Asilo Sant'Elia si colloca in un contesto urbano, situato nella città di Como. L'edificio occupa il centro di un lotto a forma di trapezio tra via Alciato e via dei Mille in una zona prossima al nucleo storico di San Rocco. La pianta dell'edificio è aperta, ad U, organizzata da volumi bassi disposti attorno ad un cortile centrale circondato da giardino.
Si tratta di un progetto degli anni Trenta del Novecento del celebre architetto Giuseppe Terragni, sviluppato su un precedente edificio già adibito ad asilo. Già nel 1932, l'architetto aveva lavorato al progetto di un asilo per 200 bambini anticipando delle soluzioni che avrebbe applicato successivamente nell'Asilo Sant'Elia. Il progetto è stato sviluppato tra il 1934 e il 1936, e l'asilo è stato inaugurato il 31 ottobre 1937.
La pianta dell'edificio è aperta, ad U, organizzata da volumi bassi (di altezza max. 5 m) disposti attorno ad un cortile centrale circondato da giardino. Nel corpo principale sono distribuiti gli spazi dell'atrio, degli spogliatoi ed i servizi. L'ala destra ospita le aule e gli spazi per il gioco e la ricreazione; l'ala sinistra è attrezzata con la palestra. Il refettorio è invece ricavato in un piccolo corpo aderente al caseggiato. Costruito in muratura su una gabbia strutturale in cemento armato, l'asilo è caratterizzato da grandi superfici vetrate che garantiscono ambienti luminosi e trasparenza, comunicazione diretta tra lo spazio interno e il giardino.
Durante le Giornate FAI di Primavera 2025 sarà possibile visitare uno dei capolavori dell'architettura razionalista italiana, purtroppo da anni in stato di abbandono e non più adibito alla sua destinazione di asilo per l'infanzia. A tal riguardo, l'edificio è attualmente candidato tra i "Luoghi del Cuore FAI" al fine di riqualificarlo e restituirlo al pubblico in tutto il suo precedente splendore. Durante la visita, della durata di quaranta minuti circa, i visitatori saranno accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni delle scuole superiori e potranno accedere eccezionalmente ai locali interni e al giardino esterno dell'asilo, per comprenderne gli aspetti architettonici progettati e realizzati dal celebre architetto Giuseppe Terragni, che in questo edificio raggiungono "il loro risultato più libero e poetico" (cit. Novati, Pezzola).
Apprendisti Ciceroni degli Istituti Paolo Carcano e Liceo Giovio di Como
Conferenza "Gli asili del Razionalismo Comasco" presso la Casa del Fascio di Como domenica 23 marzo dalle ore 17.30 alle 20, solo per iscritti FAI, su prenotazione obbligatoria (massimo 50 posti) al seguente link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/asili-del-razionalismo-comasco-30376/
Conferenza organizzata in collaborazione con l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Como (OAPPC), con il Comune di Como, con l'archivio Cattaneo e con l'archivio Terragni.
L’asilo da “Sala di custodia dei bimbi”, assurge oggi alla dignità di Casa per una Grande Famiglia. E della casa ha le dodi di gioconda accoglienza di scrupolosa igiene di serena spiritualità.
Le norme costruttive adeguandosi a tali esigenze si risolvono in una architettura che spalanca le pareti verso il sole, il verde, la luce, la natura.
GIUSEPPE TERRAGNI Como, 7 Marzo 1935
A una visita veloce l’asilo Sant’Elia appare semplice, rassicurante, lineare, persino distaccato nel suo sollevarsi dal terreno. Ma è solo una prima impressione: in questo edificio succede qualcosa di molto più affascinante e misterioso.
Succede che la nostra immaginazione fa di nuovo esperienza dell’infanzia, di quel periodo della vita dove si riesce a far lievitare i corpi delle persone, a far parlare i giochi, a trasportare oggetti su un tappeto volante oppure a modificarne la forma con una semplice bacchetta magica.
In quest’architettura dell’Asilo Sant’Elia, come nella grande letteratura o in un capolavoro musicale, il corporeo si dissolve in essenze senza dimora, essenze che nelle vetrate si trasformano in un volo d’angeli, in un prato sconfinato o in una caduta rovinosa.
L’architettura tiene assieme gli opposti; il visibile dei grandi e l’invisibile dell’infanzia, il dettaglio della finestra e la figura della luce, la mobilità del gioco e l’arresto del pranzo, la vicinanza nell’aula e la distanza dell’ingresso.
Mentre stiamo al suo interno la geometria dell’incerto prende a poco a poco il sopravvento, non solo come il dissolversi dell’architettura in un’esperienza luminosa, ma come la dispersione dei luccichii sulla superficie dell’acqua del lago.
Questa è la costellazione dell’asilo: ed è ciò che di affascinate e misterioso accade. Una costellazione dove i pensieri non possono mai essere ridotti all’oggetto stesso ma compresi nell’esperienza della loro dissoluzione, nel nostro dissolverci in un epoca mitica della nostra vita.
ATTILIO TERRAGNI
Milano, 24 Ottobre 2024
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