
L’Antica Filanda De Rosa pone un tassello importante a rappresentazione di una forma di produttività estinta, attraverso la rilettura di luoghi già caratterizzati da bellezze paesaggistiche. L’industria della lana in Basilicata tra il 1870 e il 1950 era pienamente attiva sul territorio con numerosi opifici, rara testimonianza di Archeologia Industriale presente nella regione BASILICATA, sopravvissuta indenne allo scorrere del tempo, virtuosamente conservata e ancora in grado di generare "moto”. Ubicata nel Comune di Laurenzana nella Provincia di Potenza, sin dalla sua fondazione nell’immobile originario di fine’800, adiacente la piazza denominata Largo Fiera, il “Borgo Azienda diffuso, nei tipici vicoli I II e III Largo Fiera” nei diversi locali disposti ad arcipelago intorno al nucleo produttivo, rimasto quasi inalterato nella sua struttura, soffitto con travi in legno di castagno e pavimentazioni con grandi pietre squadrate dette “chianche”, gli ingombranti macchinari allocati nelle postazioni originarie, la lupa o battitore, la carda, il divisore, l’aspo, le varie attrezzature, ed i numerosi reperti utilizzati nella operosità deputata alla trasformazione della lana, dalla tosatura al filo di lana. “Uno scrigno che detiene tutto il fascino di una storia non recente.”
LA STORIA
La FILANDA DE ROSA Fondata a Laurenzana agli inizi del ‘900 da Michele De Rosa nato a Nocera Inferiore (SA) nel 1886, centro Campano fin dall’800 molto noto per le fabbriche Borboniche “Manifatture Cotoniere Meridionali” che hanno segnato la storia dell’industria tessile in Italia, da cui proveniva la rinomata tradizione dei filati, come lino e seta. Dalla terra Borbonica giunse in Basilicata agli albori del ‘900, motivato dalle promettenti risorse del territorio, per la presenza di greggi, materia prima per la trasformazione in filati e tessuti di lana. Michele nel suo passaggio in Lucania attraversò comuni interni e fiorenti per l’epoca, quali Moliterno, Pietragalla, in cui impiantò altre Filande, e successivamente le produttività venne concentrata solo alla Filanda di Laurenzana che all’inizio degli anni ‘20 iniziò la sua attività a pieno ritmo, il lavoro si svolgeva h 24 senza interruzioni. I macchinari risalenti a fine ‘800 dotati di un sistema di trasmissione a cinghia, giunsero dalle industrie di Biella, tra i pochi esemplari ancora oggi esistenti in Italia, tutt'oggi potenzialmente funzionanti Dal 1956 con la morte del capofamiglia Michele, la Filanda continua ad essere gestita dai fratelli Achille e Rocco, nei primi anni ‘60 Rocco De Rosa rileva la struttura e l’attività dagli altri eredi, acquisendo l’esclusiva gestione della Filanda di Laurenzana che condusse a pieno regime, negli anni ‘70 avviò un progetto per innovare la produzione con la costruzione di un moderno lanificio rimasto poi incompiuto, continuò a attivamente oltre la soglia degli anni '90, per impedirne il degrado, curando la storica struttura e le macchine, di cui conosceva i più reconditi ingranaggi, nella consapevolezza che il valore di ciò che resta costituisce "il filo che lega le generazioni, e più intimamente la stessa evoluzione umana”.
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