La chiesa di S. Siro di Struppa fu pieve antichissima.
Cambiaso non dubita che si debba far risalire la sua origine, come quella di S. Siro di Nervi al primo secolo dopo la morte del santo titolare e percio al quinto secolo.
San Siro vescovo di Genova morì a Genova il 29 giugno fra il 370 e il 375.
Cambiaso con la scoperta degli epigrafi sepolcrali dei primi vescovi di Genova dimostra che è da ritenere totalmente errata la teoria di Luigi Grassi, e conseguentemente dei Remondini che collocano S. Siro nel sesto secolo e la pieve nel settimo.
Ferretto ritiene esistente in Struppa una chiesetta già nel IV secolo, pur dichiarando che il documento storico più antico che vi fa riferimento è un livello del luglio 955.
Secondo il diploma del vescovo di Genova Landolfo, datato 1025, sorse una nuova chiesa nel XI secolo, da lui assegnata a monaci benedettini: "moderno tempore angelica revelatione constructa".
Vi furono quindi contemporaneamente due chiese dedicate a S. Siro nella località di Struppa: l'antichissima Pieve e la nuova dei monaci.
A quale delle due corrisponde la chiesa parrocchiale attuale? Studi recentissimi condotti con scrupolosa fedeltà e competenza sui documenti originali e sui dati stilistici dimostrano indubbiamente che la chiesa attuale non è la chiesa monastica del 1025, ma è l'antica Pieve vitalissima negli anni successivi, quindi erroneamente viene detta abbazia; non appartiene al sec. XI, ma al sec. XII. La chiesa monastica dopo quella sua data non è più documentata; i Benedettini abbandonarono il monastero agli inizi del XIII secolo; la chiesa del cenobio, forse, è identificabile con la chiesa detta oratorio di S. Alberto. Quindi sono da escludere le conclusioni di De Negri, di Raitano, di Magnani che identificano la chiesa romanica attuale con l'abbazia datandola al sec. XI.
La chiesa attuale fu ricostruita nel sec. XII, a sostituire l'antica plebana di origine, come abbiamo detto, molto più antica.
Interventi nel sec. XVII e nel XVIII deturparono il romanico introducendo elementi del barocco.
Altri interventi dal 1860 al 1940 e più ancora dal 1960 al 1963 ripristinarono l'originario splendore del tempio romanico.
Il 15 aprile 1963 l'Arcivescovo consacrava solennemente il nuovo altare della chiesa restaurata.
La chiesa possedeva, fin che non fu rubata nell'anno 1979, la reliquia di un braccio di S. Siro custodita in un reliquiario d'argento offerto il 5 gennaio 1629; in sostituzione il card. Arcivescovo G. Siri ne donava un'altra insigne togliendola dalla cattedrale di S. Lorenzo.