18 dicembre 2023
Il progetto permetterà la creazione di un carillon di 9 campane a uso didattico per tramandare la tradizione campanaria, molto sentita in bassa Valsesia, dove sin dal Rinascimento era in funzione un piccolo polo metallurgico. Le campane verranno fuse con la stessa tecnica utilizzata dai Mazzola, con gli antichi fregi e con le sagome originali in possesso del museo, offrendo così la possibilità ai bambini, ma non solo, di avvicinarsi alla musica campanaria. Quella della fabbricazione di campane della Fonderia Mazzola è un’antica tradizione che è stata portata avanti secondo la tecnica artigianale, dagli inizi del Quattrocento fino a pochi anni fa.
Il progetto permetterà la riprogettazione dell'area di accoglienza dei visitatori, nel capanno in legno che sorge nel cuore delle vasche salanti e che era stato in parte sommerso durante l’alluvione dello scorso maggio. Saranno inoltre ricostruiti gli attrezzi in legno che permettono la raccolta del sale secondo una tradizione secolare, ancora mantenuta, caso unico a Cervia, presso la Salina Camillone, che è anche sede del Museo del Sale. Durante e visite, i salinari spiegano ai partecipanti le fasi della coltivazione, della raccolta e della lavorazione artigianali e danno anche indicazioni sulle particolari caratteristiche del sale cervese, un sale detto “dolce” in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera, non vengono depositati.L’alluvione del 2023 ha avuto conseguenze molto gravi sulla raccolta annuale del sale, che rappresenta non solo una importante tradizione, ma anche una risorsa economica del territorio. Grazie all’impegno e all’attività dei salinari volontari, sulla Camillone si è potuta riprendere la raccolta giornaliera.
Il progetto permetterà il restauro dell’altare maggiore e del coro ligneo. Entrambi sono stati molto danneggiati dai tarli e necessitano di un intervento di recupero che, specialmente nel caso del coro, ne permetterà nuovamente l’utilizzo.Il Santuario è celebre per la processione del 3 maggio, che vede protagonista la statua lignea nera del Cristo Crocifisso. Nel 1813 dopo i lavori di ampliamento della Chiesa, il Simulacro fu collocato nel sito dell'abside ove si conserva tutt'ora, cioè nella cappella che sovrasta l'altare maggiore. Davanti a quella cappella venne collocato un velo per maggiore riverenza e si iniziò la costumanza della caduta (calata) del velo. È questo un rito suggestivo e di grande devozione per i fedeli, che si celebra al canto dell'inno "A Te lode o Crocifisso". Agli inizi del 1900, secondo ciò che riferisce l'arciprete Moscato, questo rito sarebbe stato proprio legato all'antica usanza di porre un velo in segno di rispetto davanti alle immagini più venerate.
Un piccolo, ma importante progetto di restauro sarà sostenuto per la scultura in legno policromo raffigurante la “Madonna Immacolata” conservata nel Duomo di Salerno. Il Duomo è il monumento più importante e illustre di Salerno. È dedicato a San Matteo Evangelista, di cui conserva le reliquie. La “Madonna Immacolata” appartiene al Tesoro della Cattedrale: è una scultura realizzata in ambito napoletano nel Settecento, di notevole qualità per dinamismo e pathos, per la quale si sono attivate nella raccolta voti al censimento tutte le scuole del territorio. La statua, collocata in posizione centrale nel passaggio dei visitatori che visitano la cripta del Duomo, è oggetto di grande venerazione da parte dei fedeli.
Il progetto fortemente voluto dal Comune di Imola, permetterà il recupero della fontana al centro del cortile del palazzo, con l’obiettivo di aggiungere a questo luogo del cuore un elemento fondamentale della sua storia e ai visitatori di godere del cortile così come era stato progettato per volere della famiglia Tozzoni nel Settecento: l’acqua, infatti, tornerà a zampillare nella fontana.
Per cinque secoli abitato dai conti Tozzoni e oggi proprietà del Comune, il palazzo è ora una casa-museo che permette di scoprire la vita di una nobile famiglia di provincia. La dimora ospitava anche alcune fasi importanti della lavorazione del vino e del grano: i Tozzoni erano proprietari terrieri e nelle cantine è possibile vedere attrezzi e macchinari legati alla tradizione del lavoro contadino. La fontana era collegata a una cisterna a pozzo e alle cantine dove si svolgevano le attività connesse alla vinificazione. La valenza storica e identitaria della fontana è tale che il disegno stilizzato del suo profilo è sia stato inserito nel nuovo logo di Imola Musei.
Il progetto permetterà la valorizzazione del Monastero, attraverso un progetto di ricerca coordinato dal Dipartimento di Storia dell'Arte Medievale dell'Università di Cagliari. La narrazione realizzata confluirà un Totem digitale interattivo che verrà collocato all’interno della chiesa, per fornire ai visitatori uno strumento di comprensione della complessa e multiforme vicenda storica e artistica dell'edificio e del complesso monastico attraverso i secoli. La partecipazione alla Campagna “I Luoghi del Cuore” è stata possibile in particolare grazie alla volontà di Suor Caterina, una delle suore di clausura del piccolo nucleo che ancora vive nel monastero e se ne prende cura quotidianamente, con l’obiettivo di promuovere questo luogo del cuore di elevata valenza storica.