MADONNA

MADONNA IMMACOLATA DEL TESORO DI S. MATTEO NEL DUOMO SALERNO

SALERNO

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MADONNA IMMACOLATA DEL TESORO DI S. MATTEO NEL DUOMO SALERNO

anno censimento

2022

numero voti

9,754

posizione classifica

23

stato del progetto

Approvato

tipologia

Restauro

Il Duomo è il monumento più importante e illustre di Salerno. È dedicato a San Matteo Evangelista di cui ne conserva le reliquie. Appartiene al Tesoro di San Matteo, patrono della città, la statua lignea policroma della Madonna Immacolata, settecentesca, di notevole qualità per dinamismo e pathos.

La costruzione della cattedrale fu avviata dal duca normanno Roberto il Guiscardo, subito dopo la conquista di Salerno, avvenuta nel 1076 al termine di quasi sette mesi di assedio. Per esaltare la propria figura e guadagnare il favore della cittadinanza, volle costruire un tempio in onore dell’Evangelista Matteo, le cui spoglie vi erano conservate sin dal 954. La chiesa venne consacrata nel 1084 direttamente da papa Gregorio VII, che troverà anch’egli sepoltura nella cattedrale. Fu costruita in stile romanico, di cui resta il campanile e il quadriportico, circondato da un colonnato con archi a tutto sesto intarsiati. Nei secoli seguirono diverse modifiche e aggiunte barocche. Di tale epoca è la statua lignea a tutto tondo della Madonna dell’Immacolata, appartenente al Tesoro di San Matteo. Fu scolpita nella prima metà del ‘700 da un autore di ambito napoletano. L’Immacolata, di ottima fattura e grande espressività, viene raffigurata nell’iconografia tradizionale: con le braccia spalancate, lo sguardo rivolto al cielo, i panneggi svolazzanti, in piedi su una nuvola con tre cherubini. La statua risulta essere stata già restaurata in tempi passati, lo testimonia un pesante strato di ridipintura che ne ha alterato l’aspetto originario.

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MADONNA IMMACOLATA DEL TESORO DI S. MATTEO NEL DUOMO SALERNO

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MADONNA IMMACOLATA DEL TESORO DI S. MATTEO NEL DUOMO SALERNO
L’opera in questione riguarda una scultura in legno policromo a tutto tondo sec. XVIII che raffigura la Madonna Immacolata e appartiene al Tesoro di San Matteo nella Cattedrale di Salerno. Davvero di alta qualità questa scultura di media grandezza raffigurante “l’Immacolata”, evidentemente debitrice dei vibranti modelli messi a punto da scultori prestigiosi della famosa bottega napoletana dell’inizio del settecento. Questa scultura potrebbe essere opera di un abile scultore attivo, forse a Napoli, entro la prima metà del settecento, e informato sui più alti esiti della scultura partenopea tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Di quest’opera pare non esista nessuna fonte documentaria che ne attribuisca paternità dell’autore e soprattutto da chi e per quale sito fosse stata commissionata. Molto probabilmente era collocata in qualche altra Chiesa o cappella (anche privata) e arrivata nella Cattedrale di San Matteo o per donazione o per altri motivi a noi sconosciuti. La scultura policroma poggia su di una base rettangolare (non originale). L’Immacolata viene raffigurata nella iconografia tradizionale: la Madonna si presenta con le braccia spalancate, lo sguardo rivolto al cielo, i panneggi svolazzanti, in piedi su di una nuvola dove sporge la punta insù della luna e dove trovano posto anche tre cherubini. Il volto trasmette un senso di contemplazione e di preghiera. La testa della Vergine doveva essere sicuramente cinta da una corona che purtroppo è andata persa. Equilibrata e allo stesso tempo mossa la posa, resa quasi aerea dal movimento del panneggio della veste e da quello del manto, che si annoda sinuoso e leggero sul fianco sinistro. Possiamo sicuramente riconoscere un’ottima fattura del modellato, sia delle parti fisiche (per quanto riguarda la Madonna: le mani affusolate ben definite, il volto espressivo in estasi, il collo sottile e allungato e ancora i piedi ben definiti e molto reali; per quanto riguarda i cherubini: essi sono ritratti con lineamenti molto espressivi.) sia dei panneggi (questi ultimi realizzati con una tale maestria che riscontriamo appunto nell’esecuzione delle pieghe dell’abito e del mantello, maestria che li rende alla vista leggeri e svolazzanti nonostante la rigidità del materiale di cui sono costituiti.) La statua risulta essere stata già restaurata in tempi passati, e la presenza della ridipintura che copre attualmente tutta l’opera, lo testimonia. Attualmente si presenta con un vestito chiaro, su cui sono presenti decorazioni floreali, ha una cintura rosso- marrone sul girovita, e la finitura dell’orlo del vestito che scende fin giù ai piedi è dorata. Sopra il vestito il mantello azzurro che l’avvolge è decorato con stelline dorate che simboleggiano la verginità e il bordo esterno anche questo dorato. Attraverso una indagine visiva, quindi, i colori che rivestono l’opera non sono quelli originali. Le condizioni attuali della scultura, sono pessime. Come sopra evidenziato, la statua è completamente ridipinta. Sono visibili perdite di colore e di strato preparatorio su diverse sezioni dell’opera. Evidenti anche sollevamenti del colore. La presenza di fori di sfarfallamento testimonia anche la presenza di insetti xilofagi, i cui danni, in alcune zone, sono abbastanza estesi, tanto che in più punti il legno si è completamente polverizzato, provocando così anche la perdita di materiale costitutivo del supporto dell’opera, come lo stesso legno oltre alla pellicola pittorica. (testo di Loredana Mastromarino)
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