18 aprile 2025
Conosciuto anche come Cattedrale di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII, il Duomo di Salerno fu costruito nel XI secolo in stile romanico e consacrato da Papa Gregorio VII nel 1084. Sorge su una Basilica paleocristiana e fu ampliato dopo il ritrovamento delle spoglie di San Matteo.
Il progetto della Chiesa fu guidato dal monaco benedettino Alfano I, ispirandosi all’Abbazia di Montecassino: la facciata, in stile barocco, conserva ancora il portale originale con le statue di un leone, una leonessa e un cucciolo, simboli di forza e carità. L’ingresso conduce a un quadriportico romanico e accanto s’innalza il campanile arabo-normanno, alto oltre 50 metri. All’interno, la Chiesa presenta tre navate, con affreschi della scuola di Giotto nelle laterali, mosaici colorati nelle absidi e vari monumenti funebri.
I veri tesori del Duomo sono due: il primo è la Cappella del Tesoro, o delle Reliquie, accessibile dalla sacrestia. Al suo interno si trovano cinque armadi con oggetti liturgici e reliquie preziose, tra cui il Braccio di San Matteo, che conserverebbe un frammento dell'osso del Santo, e il Reliquiario della Beata Vergine, che custodisce un capello della Madonna.
La volta, affrescata dal pittore beneventano Filippo Pennino, presenta a scena del "Paradiso Salernitano", chiamata tradizionalmente così perché raffigurante santi legati alla storia della città.
Il secondo tesoro è la Cripta, costruita nel 1081 e poi ampliata nei primi anni del Seicento da Domenico e Giulio Cesare Fontana, che la organizzarono attorno al sepolcro di San Matteo. Al centro, il Sepolcro custodisce le reliquie del Santo patrono e simbol sacro per la città. La Cripta ospita anche affreschi e altari dedicati a Santi martiri e vergini, tra cui quello di Marina e Costanza.
Grazie al voto di oltre 9.000 persone al Censimento 2022, il comitato cittadino “Amanti della cultura e della spiritualità”, guidato dal giornalista Paolo Romano e supportato dalla Delegazione FAI di Salerno, ha ricevuto un contributo per il restauro della statua della Madonna Immacolata del Tesoro di San Matteo, nell’ambito del bando "I Luoghi del Cuore", sostenuto dal FAI e da Intesa Sanpaolo con un finanziamento di 3.800 euro.
La Statua della Madonna Immacolata del Tesoro, facente parte del tesoro di San Matteo, è una scultura in legno policromo del XVIII secolo, di autore ignoto, raffigurante l’Immacolata Concezione. L'opera, di alta qualità, è una riproduzione dei modelli delle botteghe napoletane del primo Settecento e potrebbe essere attribuita a uno scultore attivo a Napoli. Non sono state trovate fonti documentarie che ne attribuiscano la paternità o la commissione. La statua, già restaurata in passato, presentava danni da tarli, perdite di colore e strati preparatori, oltre a strati di sporco e ridipinture.
Il restauro recentemente concluso, curato dalla dott.ssa Loredana Mastromartino con la collaborazione della dott.ssa Orsola Carletti, ha rimosso i depositi superficiali di polveri e materiale incoerente. L'intervento ha anche disinfettato la statua dai danni causati dagli insetti xilofagi e consolidato strutturalmente il manufatto, garantendo solidità e continuità tra i materiali. Inoltre, sono state eseguite stuccature delle lacune, con reintegrazione pittorica delle aree danneggiate utilizzando colori ad acquerello.
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