Fontana

LA FONTANA DI PALAZZO TOZZONI

IMOLA, BOLOGNA

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LA FONTANA DI PALAZZO TOZZONI

anno censimento

2022

numero voti

3,905

posizione classifica

82

stato del progetto

Approvato

tipologia

Restauro

Un palazzo nobiliare del 1700 nel cuore della città di Imola, rappresentativo dello stato sociale della famiglia Tozzoni che ivi abitò per cinque secoli e la sua fontana, cardine delle attività produttive e della vitalità e piacevolezza di un cortile vivo com’era quello di palazzo Tozzoni.

Nel cuore della città di Imola si trova un palazzo, per cinque secoli abitato dalla stessa famiglia, quella dei conti Tozzoni e che dal 1981, quando venne donato al Comune, è aperto al pubblico come casa museo. I Tozzoni, toscani d’origine, si trasferirono a Imola nel corso del Quattrocento e acquistarono due case contigue su quella che era una delle vie più importanti della città. Tra il 1726 e il 1738, a coronamento dello stato sociale prestigioso raggiunto, le case vennero trasformate in palazzo. Il linguaggio architettonico è quello bolognese tra seicento e settecento, così come settecentesca è la sistemazione dello spazio del cortile dove al centro si trova la grande vasca, dall’elegante profilo mistilineo, ricostruita nel 1792 come ammodernando di una precedente vasca più semplice. Nella vasca confluiva un ramo del Canale dei Mulini, sul quale i conti Tozzoni vantavano un privilegio di utilizzo e aveva una funzione di raccolta dell’acqua, collegata a una cisterna a pozzo e alle cantine dove si svolgevano le attività connesse alla vinificazione. La fontana è quindi un tassello importante nella ricostruzione della storia della famiglia e delle attività che nel palazzo si svolgevano e al contempo ne rappresenta un elemento di qualità dal punto di vista artistico. Il suo recupero e la sua rifunzionalizzazione aggiungono al palazzo un elemento fondamentale della sua storia e ai visitatori la possibilità di godere del cortile così come era stato progettato per volere dei conti Tozzoni. La valenza storica e identitaria della fontana è tale che il disegno stilizzato del suo profilo sia stato inserito nel nuovo logo di Imola Musei a identificare la casa museo Tozzoni come uno dei principali musei imolesi.

La casa museo di Palazzo Tozzoni fa parte della rete di Imola Musei ed è inserito stabilmente nelle attività educative di Giocamuseo, calendario di attività organizzato dal Servizio Educativo di Imola Musei; inoltre il palazzo rientra nella rete delle “Case dei personaggi Illustri”, riconosciuta come tale dalla Regione Emilia Romagna.

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TOZZONI
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1 Voti

LA FONTANA DI PALAZZO TOZZONI

IMOLA, BOLOGNA

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LA FONTANA DI PALAZZO TOZZONI
Nel cuore della città di Imola esiste un palazzo che per cinque secoli venne abitato dalla stessa famiglia, quella dei conti Tozzoni e che dal 1981, quando venne donato al Comune, è aperto al pubblico come casa museo. I Tozzoni, toscani d’origine, si trasferirono a Imola nel corso del Quattrocento ed acquistarono due case contigue su quella che era una delle vie più importanti della città. Solo tra 1726 e 1738, a coronamento dello stato sociale prestigioso raggiunto, le case vennero trasformate in palazzo. Il linguaggio architettonico è quello scenografico del Sei e Settecento bolognese , così come settecentesca è la sistemazione dello spazio del cortile dove al centro, si trova la grande vasca dall’elegante profilo mistilineo che sappiamo essere stata ricostruita nel 1792, ammodernando una vasca più semplice, presistente. Nella vasca confluiva un ramo del Canale dei Mulini, sul quale i conti Tozzoni vantavano un privilegio di utilizzo. La vasca aveva una funzione di raccolta dell’acqua ed era collegata ad una cisterna a pozzo e alle cantine, grazie ad un sapiente lavoro sulle condutture, dove l’acqua era elemento fondamentale per trattare la vinificazione del mosto che arrivava dai poderi di proprietà dei conti. Infatti il cortile del palazzo era di fatto, il cuore delle attività domestiche e anche di quelle agricole; dalla porta carraia sugli orti della Mezzaluna, anche’essi di proprietà Tozzoni, entravano i carri a castellata che trasportavano i barili del primo mosto e i sacchi di grano dai poderi attorno alla città. Nel cortile erano presenti anche due “conserve” e dietro la vasca spicca la collinetta erebosa della ghiacciaia. Conserve e ghiacciai erano luoghi sotterrani dove la neve dell’inverno veniva pressata e, durante la stagione calda manteneva freschi gli alimenti facilmente deperibili. Attualmente la vasca non ha la possibilità di essere riempita per problemi di infiltrazione e anche la muratura richiederebbe un restauro manutentivo per poter recuperare la sua bellezza settecentesca, cosa che arricchirebbero il cortile e ripristinerebbero almeno in parte il senso di vitalità e di paicevolezza di un cortile vivo com’era quello di palazzo Tozzoni.
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