30 maggio 2025
Nel fine settimana del 13, 14 e 15 giugno 2025, i Beni archeologici del FAI tornano a partecipare alle Giornate Europee per l’Archeologia, appuntamento che ogni anno Inrap (Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia) organizza in diversi Stati membri del Consiglio d’Europa e, nel nostro Paese, in collaborazione con il Ministero della Cultura - Direzione Generale Musei.
Per tutto il weekend, nei luoghi della cultura italiana sono previste attività a carattere divulgativo o didattico volte a promuovere il patrimonio archeologico e a far conoscere l’affascinante mestiere dell’archeologo al grande pubblico, con l’obiettivo di sensibilizzare alla tutela, valorizzando l’intera catena operativa “dallo scavo al museo”.
Speciali visite guidate con esperti, attività per bambini e adulti, conferenze con specialisti del settore, in collaborazione con Università e Soprintendenze che operano sul territorio, sono solo alcune declinazioni dell’evento.
Sono sei i Beni archeologici del FAI coinvolti in numerose iniziative: l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce e quella di San Fruttuoso a Camogli (GE), Villa Gregoriana a Tivoli (RM), il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, il Monastero di Torba a Gornate Olona (VA) e il Bosco di San Francesco ad Assisi (PG), luoghi che custodiscono tracce materiali delle civiltà del passato che vi abitarono e che, in un viaggio da nord a sud lungo lo Stivale, raccontano di epoche, usi e costumi differenti nonché di come l’uomo abbia modificato territori e paesaggi per adeguarli alle proprie esigenze. Oltre alle visite guidate, ai laboratori per bambini, agli scavi simulati con gli strumenti del mestiere, in alcuni Beni saranno aperte eccezionalmente alcune aree non visitabili che disveleranno le ultime scoperte.
Primo appuntamento venerdì 13 giugno a Camogli (GE), nella Sala del Consiglio Comunale, per l’inaugurazione del nuovo allestimento della Sala Archeologica, che sarà preceduta dalla presentazione delle Giornate Europee dell’Archeologia e da una conferenza a cura delle archeologhe Nadia Campana e Chiara Davite sull’insediamento protostorico del Castellaro di Camogli, da cui provengono i reperti in esposizione.
A seguire, sabato 14 giugno sarà a volta dell’Abbazia di San Fruttuoso, che sarà scenario di “Archeologi per un giorno”: Nadia Campana, archeologa della SABAP-MET-GE, in conversazione con il Direttore del Bene Alessandro Capretti, saprà rispondere ai tanti quesiti che gravitano intorno all’argomento: come comportarsi in caso di rinvenimento di potenziali reperti archeologici? Quali indizi ci aiutano a collocare un reperto in un’epoca passata? Quali sono le norme di comportamento utili a evitare di “inquinare” un sito di rinvenimento e le procedure da adottare per effettuare una corretta segnalazione? Al termine, una semplice passeggiata lungo i sentieri del borgo condurrà alla scoperta dei piccoli reperti che spesso riemergono in occasione di eventi temporaleschi o a causa dei dissodamenti operati dalla fauna selvatica.
Due le iniziative per la giornata di domenica 15 giugno: da Camogli si potrà partecipare a una passeggiata archeologica alla scoperta del Castellaro di Camogli e ai reperti provenienti dagli scavi, in compagnia di una guida del Parco di Portofino e di Nadia Campana, archeologa di SABAP-MET-GE. Si osserverà una parte del sito a strapiombo sul mare con vista sul Golfo Paradiso, in attesa di un progetto di valorizzazione che lo renda fruibile in sicurezza. Al termine, una visita al Civico museo archeologico di Camogli permetterà di apprezzare una selezione di reperti provenienti dagli scavi: frammenti ceramici, frammenti di pesi da telaio, fusaiole, resti ossei di animali e resti di legna combusta.
Dalle ore 10 alle 16 sono attese le Visite con l’archeologo all’Abbazia di San Fruttuoso, a cura dell’Università degli Studi di Genova – DAFIST. Si tratterà di un invito alla scoperta delle indagini archeologiche di San Fruttuoso, dalle prime campagne degli anni ’80 fino agli ultimi scavi del 2018–2019 condotti dal Prof. Fabrizio Benente e dai suoi collaboratori. L’incontro mostrerà ai visitatori i luoghi dei primi scavi e i reperti rinvenuti, di cui una selezione è esposta nel percorso di visita dell’Abbazia, le fasi dell’insediamento monastico e le ultime indagini sulla chiesa monastica dell’XI – XII secolo
Il Monastero di Torba, complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, propone per questo fine settimana un ventaglio di proposte per coloro che vogliano apprendere i segreti del mestiere dell’archeologo. Si parte venerdì 13 giugno con un’attività per bambini dai 7 ai 10 anni, a cura di un’archeologa di Archeologistics che mostrerà loro gli strumenti di studio, i metodi per scegliere e condurre le ricerche, e per organizzare o dati utili a scrivere la storia di questo luogo millenario.
Sabato 14 giugno sarà la volta di un percorso tattile a cura di Archeologistics in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione territoriale di Varese: grazie al racconto di un’archeologa professionista, tavole tattili ed esperienze sensoriali guideranno i visitatori attraverso i 1.500 anni di storia del sito, tutti da toccare con mano. Sabato 14 e domenica 15 giugno seguirà una Visita guidata con l’antropologo a cura di Andrea Rivellino, che andrà a ripercorrere le campagne di scavo condotte a Torba dal team di ricerca dell’Università degli Studi di Padova con un approfondimento dedicato al cimitero qui ritrovato. Dallo studio sul campo di tombe, corredi, reperti ossei, l’antropologia svela molti aspetti delle passate civiltà.
Infine, sempre domenica si susseguiranno due Visite guidate con l’archeologa, che condurrà i visitatori sulle tracce degli oltre 1.500 anni di storia del primo Bene del FAI, dalla funzione di avamposto militare a quella di monastero e infine cascina.
La Torre di Torba insieme al Castrum di Castelseprio e alla Chiesa di Santa Maria foris portas fanno parte del sito seriale patrimonio UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)".
In occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia, il Bosco di San Francesco propone per la giornata di domenica 15 giugno una visita guidata in compagnia della medievista Monica Lupparelli, che racconterà come si svolgeva della vita tra le mura di un monastero medievale. La passeggiata proseguirà alla scoperta dell’opera di land art Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, dominato dalla presenza della Torre Annamaria. Qui, l’archeologo Alessio Pascolini presenterà le ultime scoperte archeologiche che vedono protagonista proprio la torre e che permettono di comprenderne l’antica funzione e il ruolo nel territorio circostante. Queste iniziative rientrano nell’ambito del progetto di restauro paesaggistico del Bosco di San Francesco, promosso dal FAI a partire dall’anno 2010 con una serie di attività volte al recupero e alla valorizzazione del Bene. Il pomeriggio sarà invece dedicato ai piccoli visitatori che saranno protagonisti di un laboratorio a tema, per provare l'emozione di un vero scavo archeologico cimentandosi con gli strumenti del mestiere, sotto la supervisione di un vero archeologo.
All’Abbazia di Cerrate domenica 15 giugno si terrà il laboratorio per bambini “Archeologi per un giorno”: in compagnia degli esperti dell’Associazione Vivarch, i bambini potranno vivere in prima persona le fasi più importanti del mestiere dell’archeologo, riportando “in vita” un pezzo di passato. Dopo una breve introduzione teorica allo scavo stratigrafico, i partecipanti, muniti degli strumenti del mestiere (guanti, secchio, cazzuola e scopino e di schede di unità stratigrafica), si cimenteranno in uno scavo archeologico simulato, in un’area predisposta nel parco esterno del complesso abbaziale. L'attività di simulazione ripercorrerà la vita di un reperto dal momento del ritrovamento fino allo studio in laboratorio. Inoltre, si svolgerà un incontro dal titolo “Salento Bizantino: Tracce d’Oriente”, a cura dei professori Paul Arthur, Marco Leo Imperiale e Marisa Tinelli dell'Università del Salento – autori de Il Salento bizantino, una guida archeologica –, che racconteranno le molte tracce dell’occupazione bizantina tutt’ora presenti in Terra d’Otranto e l’importante ruolo che Cerrate ha rivestito in questo contesto storico-culturale. Sarà un’opportunità per riscoprire un importante patrimonio che, negli oltre cinque secoli di dominazione greca, ha coinvolto la cultura, la lingua, l’arte e l’architettura di questo territorio. Al termine dell’incontro, il pubblico sarà invitato a una visita guidata speciale a cura degli studiosi per osservare da vicino le indagini archeologiche promosse dal FAI e condotte dall’Università in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Brindisi e Lecce, nel complesso abbaziale.
Anche Villa Gregoriana – sublime parco romantico in cui perdersi tra templi romani, antiche vestigia, grotte naturali e cascate – celebrerà le Giornate dell’Archeologia. Nelle mattine di sabato 15 e di domenica 16 giugno alcuni specialisti del settore accompagneranno il pubblico in una visita ai reperti archeologici del territorio tiburtino. Seguirà il laboratorio “Caccia al reperto”, dove i più piccoli, con la supervisione di un’archeologa, potranno seguire una simulazione di scavo archeologico e toccare con mano i “ferri” di questo affascinante mestiere.
Infine, il Giardino della Kolymbethra nel Parco della Valle dei Templi (AG) – raro gioiello archeologico e agricolo immerso tra i colori, i sapori e i profumi di Sicilia che racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei scavati 2.500 anni fa, la storia dell’antica Akragas – sarà scenario per l’occasione di visite guidate con esperti e attività dedicate alle famiglie. In compagnia di un’archeologa sarà possibile visitare gli angoli meno conosciuti del Giardino, dove si stanno concentrando ricerche del FAI, dell’Università degli Studi di Milano e del Parco Archeologico della Valle dei Templi volte a identificare nuove strutture antiche, fino a ora ignote, e ad assegnare un nuovo ruolo alla Kolymbethra nella Valle dei Templi. Il laboratorio didattico “Il piccolo archeologo” proporrà inoltre un’attività di ricognizione e scavo simulato, per stimolare curiosità e amore per la scoperta: grazie all’ausilio di schede/gioco da compilare, i più piccini ricostruiranno in maniera scientifica la vita, gli usi e i costumi dei popoli antichi.
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