20 dicembre 2023
Sarà restaurato l’esteso affresco riscoperto nell’abside della Cattedrale di San Giusto, durante la rimozione, per un restauro, del coro ligneo del XIV secolo. Il fatto che la scena, una Teoria di Santi, fosse visibile solo nella parte superiore, ha dato il via a un importante scavo archeologico all’interno della cattedrale che ne ha svelato una cripta ipogea, vera sorpresa per Susa e tra le principali scoperte archeologiche degli ultimi anni a livello italiano. In nessuna fonte storica si faceva riferimento alla presenza di un ambiente sotto l’abside. La cattedrale di San Giusto, grandioso complesso che vanta una storia millenaria – fu infatti consacrata nel 1027 – rappresenta un luogo di profonda spiritualità e di grande rilevanza storica per la città di Susa e il recupero completo della cripta e dei suoi ornamenti favorirà un indubbio arricchimento dell'offerta culturale della città e dei suoi percorsi monumentali.
Il progetto sostenuto permetterà restauro di un ciclo di affreschi di particolare interesse, con le figure quattrocentesche dei Vizi Capitali. Gli affreschi, solo in parte visibili perché in un’epoca imprecisata coperti da uno strato di scialbo, ovvero di intonaco, si trovano attualmente all’interno del campanile, ricavato utilizzando una parte di facciata dell’antica chiesa. I Vizi dovevano probabilmente fare parte di una rappresentazione dell’Inferno, all’interno della scena del Giudizio Universale, soggetto spesso rappresentato sulle controfacciate delle chiese. Nella Valle San Martino, tra Lecco e Bergamo, l’articolato complesso di San Michele sorge sulla sommità di un crinale circondato da boschi, torrenti e piccole frazioni. Documentato dal 1177, ha subito nei secoli varie trasformazioni. Il sostegno dei Luoghi del Cuore ha un duplice obiettivo: da un lato, il restauro dell’interessante ciclo affrescato, particolarmente urgente per il grave stato di conservazione; dall’altro, vuole essere uno stimolo verso il recupero dell’intero complesso, che necessita anche di un consolidamento strutturale: l’auspicio è che la visibilità ottenuta permetta di attrarre ulteriori fondi.
Come molte chiese di montagna, anche quella di Pegaia ha delle figure affrescate sulle pareti esterne, che avevano la funzione di stimolare la devozione e accompagnare i viandanti nel loro cammino. Oggi le opere si presentano molto deteriorate a causa degli agenti atmosferici: I Luoghi del Cuore sosterrà il restauro degli affreschi realizzati nel 1513 da Cristoforo II Baschenis, appartenente a una stirpe di pittori della Valle Averara, nella bergamasca, ma che lavorò sempre in Trentino. Le scene raffigurano una Madonna col Bambino, Sant’Agostino Dottore della Chiesa e un grandioso San Cristoforo a proteggere il passaggio dei pellegrini e tutta la comunità; si tratta di affreschi di notevoli dimensioni, ben visibili dalla strada.
Nel centro storico di Nola, la Chiesa di Santa Maria Jacobi costituisce il nucleo più antico del complesso monastico femminile di Santa Chiara: prima di diventare chiesa nel Trecento, i suoi muri erano parte di un palazzo nobiliare sorto nel secolo precedente. La chiesa era stata affrescata nel Trecento, ma le scene, molto danneggiate, in un momento imprecisato erano state strappate e riportate su pannelli, poi ricollocati sul muro. La loro rimozione, per necessità di restauro, ha permesso di riscoprire le scene sottostanti, di carattere profano, realizzate a fine Duecento, dunque all’epoca del palazzo nobiliare. Il sostegno de “I Luoghi del Cuore” permetterà l’indifferibile restauro delle decorazioni laiche della parete sinistra, in pessimo stato di conservazione, ma di notevole interesse: mostrano finto paramento murario, abitato da motivi floreali e da uccelli, che costituisce una rarità nel panorama figurativo della Campania medievale. Sarà oggetto di recupero anche la fascia superiore con la raffigurazione a carattere moraleggiante di Aristotele e Filide. L’intervento chiude un programma di azioni già in corso che includono il restauro della parete destra, finanziato dall'Archeoclub e dei pannelli con gli affreschi religiosi trecenteschi, che saranno allestiti nel coro superiore, o Coro delle Clarisse.
Sorta strategicamente lungo uno degli itinerari di attraversamento della Sicilia, la chiesa fu costruita intorno al 1100, in epoca normanna. Venne donata nel 1148 all’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, a cui tuttora appartiene. Posta in origine in una zona di campagna, fuori dalle mura della città, appare oggi inglobata nell’espansione urbana. Il suo stile mescola caratteri romanici e gotici, con un volume compatto ed essenziale, in arenaria. L’interno, altrettanto sobrio, è decorato con affreschi realizzati tra il XII e il XV secolo, spaziando dall’eredità bizantina ai modelli occidentali. “I Luoghi del Cuore” permetterà il recupero di due delle quattro scene sistemate su pannelli a seguito dei restauri eseguiti a metà del secolo scorso. Si tratta del duecentesco Martirio di Sant'Andrea e di un raffinato dipinto nel Quattrocento. Dopo la riapertura della Chiesa, recentemente restaurata, questo intervento assume una forte valenza anche simbolica: il contributo "I Luoghi del Cuore" viene infatti destinato con l'intento di fare da traino per il reperimento di altri fondi, che possano portare al recupero di tutti gli affreschi e concludere un percorso di nuova valorizzazione della Chiesa.
La suggestiva chiesa sorse nel X secolo presso un attraversamento del fiume Brembo, scavalcato dal ponte ancora esistente accanto al complesso religioso, poco prima della sua confluenza nell’Adda, cruciale via di comunicazione del tempo, lungo la strada di collegamento tra Milano e Bergamo e in prossimità del più breve percorso via terra tra Lecco e Crema. È costituita da due edifici sovrapposti: una rara chiesa rupestre di pianura e una sorta nel XV secolo, poi decorata nell’abside da un ciclo di affreschi dedicati alla vita di San Vittore. Le scene firmate e datate sull’arco trionfale, furono realizzate nel 1663 da Giovan Battista Botichio, oggi poco conosciuto, ma caposcuola della pittura del suo tempo a Crema, territorio storicamente e geograficamente legato a Brembate. Saranno proprio gli affreschi di Botichio a essere restaurati con il sostegno de “I Luoghi del Cuore”: infiltrazioni d’acqua dal tetto in anni precedenti hanno infatti causato diffusi sollevamenti e cadute della pellicola pittorica e nelle scene del registro inferiore sono identificabili numerose alterazioni di un precedente restauro. L’obiettivo è quello di arrestare il degrado e conservare le scene, di grande freschezza e teatralità, con notevoli inserzioni paesaggistiche.