Una cripta nascosta, rinvenuta casualmente durante una campagna di restauro del coro ligneo della Cattedrale di San Giusto, una vera sorpresa per Susa
Susa è un comune di 6500 abitanti della Città Metropolitana di Torino, capoluogo dell’omonima valle, da sempre luogo di passaggio prediletto attraverso i valichi del Moncenisio e Monginevro per collegare il nord e il sud dell’Europa. La cattedrale di San Giusto a Susa è un'imponente testimonianza di storia e architettura. Costruita nel XII secolo sul sito di una precedente chiesa paleocristiana, rappresenta un connubio affascinante di stili romanico e gotico. La sua facciata è impreziosita da decorazioni scolpite e da un elegante rosone. L'edificio è posto nel cuore di Susa, con portale di ingresso sull’attuale piazza Savoia, corrispondente al foro della città di età romano-imperiale, in prossimità delle mura urbiche tardo-romane e della porta, nota come “Porta del Paradiso”. L'edificio, dotato in origine di un grande transetto aggettante e presbiterio, affiancato da quattro cappelle, in linea con le elaborazioni più aggiornate e prestigiose dell’architettura religiosa europea del tempo, fu profondamente rimaneggiato nell'area absidale nel 1321, data in cui si segnala l'urgenza di eseguire un intervento di rifacimento in quanto la zona minacciava rovina. Risale probabilmente a quella data l'obliterazione dell'originaria cripta romanica rinvenuta all’inizio di quest’anno durante la campagna di restauro per la messa a nuovo del coro ligneo, avviata nel 2021. La Cripta della Cattedrale di San Giusto è stata una vera sorpresa per Susa: in nessuna fonte storica si faceva infatti riferimento alla presenza di un ambiente sotto l’abside, tanto che i sondaggi archeologici avviati avevano come obiettivo quello di indagare la consistenza del substrato al di sotto del pavimento. Da un primo studio la stanza ipogea risalirebbe alla fondazione della cattedrale avvenuta nell’XI secolo per volere del marchese di Torino Olderico Manfredi, che qui fondò anche il monastero benedettino maschile. La Basilica venne consacrata nel 1027 ed è divenuta cattedrale della Diocesi di Susa nel 1772. La cripta non si è ancora totalmente svelata, ma è perfettamente conservata: verosimilmente la via d’accesso era attraverso una scala ad anfiteatro che apriva ad un ambiente ricco di stucchi di animali e scandito da almeno sei colonne in pietra, disposte a intervalli regolari, prive di capitelli. Nel corso delle indagini sono emersi inoltre quantitativi ingenti di frammenti di affresco, stucchi e altri materiali di pregio, tra i quali una lapide romana in marmo rosa di Verona con iscrizione dedicatoria alla dea Minerva, riutilizzata come predella di un altare. Il recupero completo della struttura prevede una sua fruizione da parte del pubblico, con un indubbio arricchimento dell'offerta culturale della città di Susa e dei suoi percorsi monumentali.
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