CHIESA DI S. BARTOLOMEO  LOCALITÀ PEGAIA,  PEIO

CHIESA DI S. BARTOLOMEO LOCALITÀ PEGAIA, PEIO

PEGAIA, TRENTO

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CHIESA DI S. BARTOLOMEO LOCALITÀ PEGAIA, PEIO

anno censimento

2022

numero voti

4,521

posizione classifica

65

stato del progetto

Approvato

tipologia

Restauro

Nella Val di Peio si trova la Chiesetta di San Bartolomeo, di cui l’impianto primitivo risale al 1280, consacrata nel 1500. I preziosi dipinti sulle pareti esterne, ben visibili dalla via, vigilano sui pellegrini e la comunità.

La Chiesa di San Bartolomeo o di Pegaia, come viene comunemente chiamata dagli abitanti della Val di Peio, è una suggestiva chiesetta situata nel fondovalle a breve distanza dall’abitato di Cogolo, circondata da un’ampia distesa di prati nei pressi della strada che porta alla Val de la Mare. È documentato che i Benedettini di Trento, già nel 1281, avessero dei possedimenti in questa località; si può dunque supporre che l'impianto primitivo della chiesa, di cui oggi resta solo la piccola cappella del presbiterio, risalga al XIII secolo. La tradizione vuole che sia stata parte di un villaggio distrutto da una frana. L'attuale edificio fu consacrato nel 1512 e l’anno successivo, sulla parete esterna absidale, Cristoforo II Baschenis (documentato tra il 1472 – 1520) dipinse tre riquadri: una Madonna col Bambino, Sant’Agostino Dottore della Chiesa e un grandioso San Cristoforo, ben visibile dalla via, a proteggere il viaggio dei pellegrini. L’edificio, di pianta rettangolare, ha il tetto a due spioventi, ricoperto di scandole, con un campaniletto a vela e una sola campana. Anche all’interno si conserva un affresco del 1513 con i Santi Apostoli. Nella parte inferiore sono visibili diversi graffiti, uno dei quali recita: “L'ano 1630 eremo circondati da la peste, santo Rocho ne guardi”. Una cancellata lignea preclude l'accesso al presbiterio che corrisponde alla primitiva cappella: un unico altare seicentesco, in legno intagliato e dorato, sostiene una pala raffigurante una Sacra Conversazione. Dalla partecipazione alla Campagna “I Luoghi del Cuore” è scaturito il primo importante effetto virtuoso che vede in fase di elaborazione il progetto di restauro del presbiterio, dell’altare, degli affreschi interni, della pavimentazione e dell’impianto elettrico per i quali si auspica di trovare presto i fondi. Sempre grazie alla visibilità portata dal Censimento, l’Amministrazione Comunale ha realizzato l’illuminazione pubblica lungo il marciapiede che da Cogolo conduce alla chiesetta.

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Censimento 2022

65° Posto

4,521 Voti
Censimento 2020

693° Posto

304 Voti
Censimento 2020

116° Posto

304 Voti
Censimento 2016

7,658° Posto

8 Voti

CHIESA DI S. BARTOLOMEO LOCALITÀ PEGAIA, PEIO

PEGAIA, TRENTO

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CHIESA DI S. BARTOLOMEO LOCALITÀ PEGAIA, PEIO
La chiesa di S. Bartolomeo viene comunemente chiamata anche chiesa di Pegaia, dal nome del villaggio che anticamente sorgeva in questa località e che, poco prima del 1431, fu completamente distrutto per una calamità naturale, ad esclusione della piccola cappella (presbiterio). Da alcuni documenti ritrovati, risulta che i Benedettini di Trento avevano, nel 1281, dei possedimenti a Pegaia; questo fa supporre che l'impianto primitivo della chiesetta possa risalire già al XIII secolo. L'attuale edificio fu consacrato nel 1512 e la tradizione locale narra che sia stato costruito da minatori o da famiglie ritiratesi in questo luogo isolato per evitare il contagio della peste. All’esterno, sulla parete absidale sono affrescati un grandioso S. Cristoforo, S. Agostino dottore della chiesa, al suo fianco l'affresco della Madonna con in grembo Gesù benedicente, eseguiti da Cristoforo Secondo Baschenis nerll'anno successivo alla conacrazione. All'interno, la chiesa possiede un unico altare ligneo intagliato e dorato ed accoglie nella specchiatura centrale le pala raffigurante una Sacra Conversazione. Sulla parete absidale sinistra vi sono degli affreschi del 1513 raffiguranti i Santi Paolo, Tommaso, Bartolomeo e Antonio Abate. Numerosi graffiti sono visibili nella parte inferiore delle pitture. Uno di questi recita. “L'ano 1630 eremo circondati da la peste, santo Rocho ne guardi”.
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