17 luglio 2024
Il FAI ha celebrato la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio) con un evento nazionale di sensibilizzazione – le Camminate nella biodiversità – sui temi connessi alla perdita di specie animali e vegetali, alla salute degli ecosistemi e all’importanza di tutelarli anche per il nostro stesso benessere. L’iniziativa ha registrato un’ottima presenza della Fondazione in tutta Italia con 151 eventi promossi, oltre che nei Beni del FAI, dalla ramificata Rete Territoriale della Fondazione. È stata un’occasione per entrare in contatto con la natura, persino quando la visita si è svolta in un giardino storico urbano, con i suoi animali caratteristici e le sue specie vegetali. Tantissimi gli spunti per approfondire temi botanici e faunistici, dal lupo nel Parco Nazionale della Sila alle erbe spontanee salentine, dal santuario dei cetacei in Liguria, ai pascoli alpini o ai trekking in Appennino.
Ognuna delle 151 camminate rappresenta una storia a sé, un valore unico su quel territorio; per questo abbiamo scelto di raccontare una “Camminata” in particolare, quella effettuata alle Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA), in rappresentanza di una tipologia di ecosistemi oggi più emblematica, se connessa alla perdita di biodiversità: le zone umide.
Una zona umida è un qualsiasi ambiente naturale in cui vi sia in qualche modo la compresenza di terreno e acqua.
Una definizione più circostanziata ci arriva dalla Convenzione Internazionale di Ramsar, che censisce e tutela le più importanti zone umide del Pianeta per la loro altissima biodiversità, definendole bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata.
Le zone umide costiere del Mediterraneo sono uno dei principali scrigni di biodiversità, basti pensare che il 30% delle specie di vertebrati presenti nella regione del mare nostrum è sostenuto da zone umide, nonostante il fatto che rappresentino solo il 2-3% della superficie terrestre dell’area.
Eppure si calcola che tra il 1970 e il 2013 potrebbe essere andato perso il 51% delle zone umide costiere.
Il calo nella regione del Mediterraneo è peraltro superiore a quello delle tre regioni circostanti; 42% in Africa, 32% in Asia e 35% in Europa.
Le Saline Conti Vecchi, un Bene in concessione alla società Ing. Luigi Conti Vecchi e dal 2017 valorizzato dal FAI, si trovano proprio all’interno di una delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar: gli oltre 2.700 ettari dello stagno di Santa Gilla, dimora stabile di una delle colonie di fenicotteri più numerosa del Mediterraneo.
Un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale che rappresentano una stretta sinergia tra uomo e natura: qui si estrae e si lavora il sale, con la sapienza dei processi antichi, a testimonianza del necessario dialogo tra ecosistemi naturali e produzione umana.
È importante raccontare ai visitatori delle Saline e al grande pubblico l’importanza delle zone umide, non solo per i valori di biodiversità che esse rappresentano, ma anche per i servizi ecosistemici che offrono, ovvero tutti quei benefici che forniscono alle popolazioni, alcuni facilmente riconoscibili come il cibo o la possibilità di svolgere attività ricreative, altri più complessi come la straordinaria importanza della loro capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Infatti le zone umide sono uno degli ecosistemi maggiormente in grado di assorbire la CO2 presente in atmosfera, contribuendo in questo modo alla disperata necessità che abbiamo di ridurla o quantomeno di non aumentarla con le nostre emissioni.
E proprio i cambiamenti climatici oggi sono la principale minaccia all’integrità di questi ecosistemi, decisamente a rischio, per via dell’intensificarsi dei fenomeni estremi come la siccità prolungata, le piogge torrenziali o l’innalzamento dei livelli del mare che stanno danneggiando molte di quelle che sono le residue aree umide costiere del Mediterraneo.
Le zone umide sono dunque uno degli elementi più caratterizzanti della biodiversità: natura, paesaggio, relazione con le attività umane: elementi da evidenziare, far conoscere soprattutto per salvaguardarli, nel contesto più ampio della tutela della biodiversità.
Edison sostiene i progetti di tutela della biodiversità FAI nell’ambito di una più ampia collaborazione che ci vede affiancati nel percorso di transizione ecologica ed energetica.
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