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VALLONE DI CIME BIANCHE

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AYAS, AOSTA

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VALLONE DI CIME BIANCHE

Narrate, gente, la vostra terra: ascolta il racconto di Annamaria Gremmo

Il Vallone delle Cime Bianche, di Cortot o Cortaud si trova in alta Val d’Ayas (Valle d’Aosta) ed è l’ultima vasta area priva di piste da sci, impianti di risalita, strade e altre strutture invasive. Un luogo di grande bellezza e dal fragile ecosistema caratterizzato da evidenti peculiarità geologiche: al suo culmine campeggiano le tre Cime Bianche, resti di isole coralline di un antico mare tropicale. Il Vallone è caratterizzato da una rara ricchezza di biodiversità, grazie all’assenza di antropizzazione permanente e a un’orografia favorita da abbondanti risorse idriche: polle, zone umide e macereti, torrenti e laghi. Vanta la presenza di siti estrattivi e di lavorazione della pietra ollare, nonché di cottura della calce. Il Vallone è importante a livello turistico grazie alle meraviglie naturali, sin dal proto-turismo che nacque nell’alta Ayas alla fine dell’Ottocento. Grazie alla sua valenza naturalistica, è parte della ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa” (IT1204220), afferente alla rete europea Natura 2000. Ciò malgrado, dal 2015 si sono susseguiti progetti di collegamento funiviario tra l’alta Val d’Ayas e gli impianti a monte di Cervinia. Il 21 gennaio 2020 la II Commissione del Consiglio Valle approvò la bozza del “Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2020-2022”, che definiva il collegamento “risposta attiva ai cambiamenti climatici”. La versione definitiva del DEFR, approvata il 30 gennaio 2020, prevedeva di “Dar corso, da parte dei concessionari coinvolti, agli studi propedeutici per giungere alla decisione basata sulle analisi di realizzabilità in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica”. Durante la stesura del 2° studio furono rilevate e denunciate dal Progetto fotografico “L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche” numerose croci di vernice blu, tracciate dentro e fuori l’area protetta. Il nuovo studio di fattibilità fu consegnato alla Regione a marzo 2023 e reso pubblico nel mese di maggio. Prevede 5 ipotesi funiviarie dai costi ingenti, inevitabilmente destinate ad attraversare sia il Vallone, sia la zona protetta, con piloni o tralicci. L’intento della Regione, come dichiarato dalla Presidenza, resta quello di “proseguire con il progetto di un nuovo collegamento a Cime Bianche”. Il DEFR 2024-2026 include il progetto funiviario nel Vallone tra gli “investimenti strategici”, citando espressamente “l’avvio dell’iter autorizzatorio di fattibilità tecnico-economica per il collegamento intervallivo Cime Bianche”. Come premesso, il Vallone è parte della ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa”(IT1204220), afferente alla rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. In attuazione delle direttive europee 79/409/CEE e 92/43/CEE “Habitat”, la legge della Regione Valle d’Aosta 8/2007 vi ha vietato impianti a fune e piste.  Il Vallone è un simbolo riconosciuto di Conservazione e dell’integrità superstite dell’ambiente alpino, sempre più minacciata da politiche predatorie. Nel mese di maggio 2023 abbiamo creato il Comitato “Insieme per Cime Bianche”, fondato da valdostani attivi nella difesa del Vallone e dai fotografi del progetto “L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche”. L' intento è di unire varie realtà dentro e fuori Valle.

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VALLONE DI CIME BIANCHE
Il Vallone delle Cime Bianche, di Cortot o Cortaud si trova in Val d’Ayas (Valle d’Aosta). Si tratta dell’ultima vasta area dell’intera Val d’Ayas priva di piste da sci o impianti di risalita, di strade, centraline idroelettriche private e strutture invasive per l'ecosistema. Il Vallone è un luogo di grande valore per via del suo raro, fragile ecosistema, caratterizzato da peculiarità geologiche: tra tutte campeggiano le tre Cime Bianche (Gran Sometta, Bec Carré e Pointe Sud), la cui fascia chiara è quanto rimane delle isole coralline di un mare tropicale sconvolto dallo scontro della zolla europea con quella africana. É caratterizzato da un’unica biodiversità che gli ha meritato l’elogio da parte della Società Botanica Italiana, grazie alle miriadi di polle, zone umide e macereti, torrenti e laghi d’alta quota. Il suo retaggio storico risale agli albori della presenza e del transito umano in queste terre, fino all’importante ambito Walser. È un’area archeologica rilevante a causa della presenza di siti estrattivi e di lavorazione della pietra ollare, nonché di cottura della calce. É di primaria importanza a livello turistico grazie alla frequentazione estiva in aumento, all’offerta di meraviglie naturali, nonché al Tour du Mont Rose che vi transita. Per tali e altri motivi il Vallone è tutelato dalla ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa” (IT1204220), derivata dalla rete europea Natura 2000. IL PROGETTO FUNIVIARIO NEL VALLONE DI CIME BIANCHE Nel 2015 è stato proposto un progetto di collegamento funiviario e non sciistico, tra Frachey, in Val d’Ayas, e gli impianti a monte di Cervinia. Era lo Studio urbanistico ambientale del “Progetto INTERREG 2007-2013 Alplinks” che nell’alternativa prescelta puntava al Colle Superiore delle Cime Bianche. Sempre nel 2015 seguì l’”Analisi delle potenzialità di sviluppo di un sistema di mobilità integrata nell’area Cervino-Monte Rosa”, egualmente favorevole, malgrado il riconoscimento di svariati fattori contrari. Nel 2017 il Servizio impianti a fune della Valle d’Aosta fornì una relazione sul progetto, indicando il Colle Inferiore come punto di arrivo. Il 21 gennaio 2020 la IIa Commissione del Consiglio Valle ha approvato la bozza del “Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2020-2022”, che definiva il collegamento “risposta attiva ai cambiamenti climatici”. La versione definitiva del DEFR, approvata il 30 gennaio, prevedeva di “Dar corso, da parte dei concessionari coinvolti, agli studi propedeutici per giungere alla decisione basata sulle analisi di realizzabilità in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica”, per “Valutare la realizzabilità del collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa”. LA SITUAZIONE NORMATIVA Il Vallone è protetto dalla ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa”(IT1204220), parte della rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, di cui è responsabile il Ministero dell’Ambiente. In attuazione delle direttive europee 79/409/CEE e 92/43/CEE “Habitat”, la legge della Regione Valle d’Aosta 8/2007 vi ha vietato impianti a fune e piste da sci. IL VALLONE DELLE CIME BIANCHE: CONSERVAZIONE La causa della Conservazione è una delle più grandi sfide del nostro tempo, la chiave per affrontare e sopravvivere al conflitto tra uomo e ambiente. É una pratica che richiede un drastico cambio di mentalità: solo abbandonando un’ottica antropocentrica potremo aspirare a un progresso culturale ed etico. Questa grande causa interessa molti ecosistemi e specie che fanno parte dei territori a noi vicini. É una causa a “km zero”, cui siamo chiamati a contribuire. Il Vallone delle Cime Bianche è simbolo dell’integrità superstite dell’ambiente alpino, sempre più minacciata da politiche predatorie. Vi chiediamo di aiutarci a salvare uno degli ultimi baluardi di vera wilderness ai piedi del Monte Rosa. Aiutateci a salvare l’Ultimo Vallone Selvaggio!
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