La Valle dei Mulini di Gragnano è un tratto dell’antica mulattiera che dal porto di Castellammare portava ad Amalfi. Per comprendere al meglio il funzionamento del sistema idrico della Valle dei Mulini, bisogna tenere presente che il tutto fu possibile grazie ad una serie di sorgenti che davano origine al torrente Vernotico e a una pendenza ottimale del territorio su cui fu possibile con accorgimenti tecnici costruire una serie di mulini azionati dalla forza dell’acqua in caduta da enormi serbatoi che erano parte integrante e funzionale dei mulini stessi. Il principio di funzionamento in serie dei mulini, era valido perché l'acqua in uscita alla base di un Mulino, come nuova posizione, poteva sfruttare la pendenza del canale per raggiungere la sommità di un successivo Mulino e così di seguito per tutti gli altri posti più a valle ma sempre costruiti ad una quota minore rispetto al precedente che tenesse conto della pendenza dell’1% del canale in arrivo e della necessita di avere un serbatoio di almeno 7 metri per garantire la pressione necessaria a far girare la macina. La posizione dove costruire il Mulino era determinata dalla sua altezza, a cui veniva aggiunto il dislivello dal Mulino precedente che permettesse la realizzazione del un canale di arrivo con leggera pendenza. Ma anche fare in modo che il canale in uscita potesse alimentare quello più a valle nelle stesse condizioni. Fu quindi la pendenza naturale del territorio l'elemento cardine su cui poggiava l'intero sistema idrico della Valle dei Mulini. La forza di gravità faceva scorrere l'acqua da un mulino all'altro dopo che aveva dato moto alla macina.
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La Valle dei Mulini di Gragnano è un tratto dell’antica mulattiera che dal porto di Castellammare portava ad Amalfi. Per comprendere al meglio il funzionamento del sistema idrico della Valle dei Mulini, bisogna tenere presente che il tutto fu possibile grazie ad una serie di sorgenti che davano origine al torrente Vernotico e a una pendenza ottimale del territorio su cui fu possibile con accorgimenti tecnici costruire una serie di mulini azionati dalla forza dell’acqua in caduta da enormi serbatoi che erano parte integrante e funzionale dei mulini stessi. Il principio di funzionamento in serie dei mulini, era valido perché l'acqua in uscita alla base di un Mulino, come nuova posizione, poteva sfruttare la pendenza del canale per raggiungere la sommità di un successivo Mulino e così di seguito per tutti gli altri posti più a valle ma sempre costruiti ad una quota minore rispetto al precedente che tenesse conto della pendenza dell’1% del canale in arrivo e della necessita di avere un serbatoio di almeno 7 metri per garantire la pressione necessaria a far girare la macina. La posizione dove costruire il Mulino era determinata dalla sua altezza, a cui veniva aggiunto il dislivello dal Mulino precedente che permettesse la realizzazione del un canale di arrivo con leggera pendenza. Ma anche fare in modo che il canale in uscita potesse alimentare quello più a valle nelle stesse condizioni. Fu quindi la pendenza naturale del territorio l'elemento cardine su cui poggiava l'intero sistema idrico della Valle dei Mulini. La forza di gravità faceva scorrere l'acqua da un mulino all'altro dopo che aveva dato moto alla macina.