I Luoghi del Cuore
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TORRAZZI DEL LIMES BIZANTINO

TORRAZZI DEL LIMES BIZANTINO

SILVANO D ORBA, ALESSANDRIA

3,724°

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TORRAZZI DEL LIMES BIZANTINO
Nei pressi del cimitero di Silvano d’Orba si trovano due costruzioni chiamati Torrazzi, ruderi di due torri in pietra che facevano parte di una fortificazione quadrangolare più ampia costruita in posizione strategica e sovrastante la confluenza tra l’Orba ed il Piota. La costruzione del cimitero all’interno provocò la cancellazione di importanti testimonianze e in quell ’occasione sono stati rinvenuti reperti come: monete romane, urne, vasellame, lacrimatoi, idoli e vasi in terracotta e bronzo. Poco distante sono state rinvenute un’antefissa imperiale, una stele funeraria romana e armi antiche. Non esistono testimonianze certe sull ’origine e sulla storia dell’insediamento, pertanto le ipotesi degli storici sono contrastanti, ma i ritrovamenti nella zona e i ruderi dell’imponente fortificazione, hanno portato a ritenere il sito testimonianza di un probabile castrum del limes bizantino che presuppone una base romana e la collocazione lungo il Piota della città di Rondinaria indicata dalla tradizione come centro di raccolta dell’oro fluviale o fortificazione alla convergenza di antiche vie e allo sbocco in piano dell’itinerario preistorico di Marcarolo. Alcuni studiosi ritengono che Rondinaria si stata distrutta nel 935 dai Saraceni, ma in successive testimonianze scritte e in diverse carte topografiche essa viene citata e descritta come un complesso imponente e articolato, ma sino a circa il 1500, oltre quella data viene quasi dimenticata.

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Nei pressi del cimitero di Silvano d’Orba si trovano due costruzioni chiamati Torrazzi, ruderi di due torri in pietra che facevano parte di una fortificazione quadrangolare più ampia costruita in posizione strategica e sovrastante la confluenza tra l’Orba ed il Piota. La costruzione del cimitero all’interno provocò la cancellazione di importanti testimonianze e in quell ’occasione sono stati rinvenuti reperti come: monete romane, urne, vasellame, lacrimatoi, idoli e vasi in terracotta e bronzo. Poco distante sono state rinvenute un’antefissa imperiale, una stele funeraria romana e armi antiche. Non esistono testimonianze certe sull ’origine e sulla storia dell’insediamento, pertanto le ipotesi degli storici sono contrastanti, ma i ritrovamenti nella zona e i ruderi dell’imponente fortificazione, hanno portato a ritenere il sito testimonianza di un probabile castrum del limes bizantino che presuppone una base romana e la collocazione lungo il Piota della città di Rondinaria indicata dalla tradizione come centro di raccolta dell’oro fluviale o fortificazione alla convergenza di antiche vie e allo sbocco in piano dell’itinerario preistorico di Marcarolo. Alcuni studiosi ritengono che Rondinaria si stata distrutta nel 935 dai Saraceni, ma in successive testimonianze scritte e in diverse carte topografiche essa viene citata e descritta come un complesso imponente e articolato, ma sino a circa il 1500, oltre quella data viene quasi dimenticata.
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