In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Dirimpetto alla basilica intitolata a Sant'Andrea, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, ecco la sala dugentesca con il suo bel portico ogivale. L'edificio, conosciuto come "salone dugentesco, "appartiene al primo nucleo dell'Ospedale intitolato a Sant'Andrea poi Maggiore. Pur non essendo la prima istituzione del genere in città (è infatti sicuramente preceduto dall'Ospedale degli Scoti), l'edificio è da considerarsi tra le prime fondazioni ospedaliere italiane la cui organizzazione, già alla fine del XIV secolo, inglobò altri ospedali cittadini assumendo il titolo di Ospedale Maggiore.
Il Salone Dugentesco sorse, al pari dell'antistante basilica di Sant'Andrea costruita in soli nove anni (1219-27), per volere del cardinal Guala Bicheri o Bicchieri, che desiderò che, accanto all'abbazia, sorgesse un luogo adatto ad accogliere i pellegrini che transitavano a Vercelli. La destinazione iniziale del Salone, infatti, fu quella dell'"ospitale", ossia dell'edificio che ospita. Solo successivamente, nel 1246, si trasformò in ospedale con il significato proprio del termine. L'abbazia di Samt'Andrea, costruita dal 1219 al 1227, per volontà di Guala Bicchieri, legato pontificio in Inghilterra e Francia, fu progettata su modello delle abbazie cistercensi e affidata all'ordine dei canonici di Saint-Victor di Parigi.
La costruzione del Salone Dugentesco risale al 1224 (se ne celebrano infatti quest'anno gli ‘800 anni di fondazione). A tale epoca è da ascriversi la parete nella quale si apre l'ingresso sormontato da una lunetta dipinta, uno dei pochi esempi di pittura piemontese del XIII secolo. Secondo uno schema abituale della pittura romanica, rappresenta Cristo in maestà, con a destra san Pietro e a sinistra sant'Andrea che gli presenta il card. Guala Bicheri nell'atto di porgere il modello di un edificio (forse un'allusione alla costruzione dell'ospitale). L'affresco si relaziona per il tema con la lunetta del portale sinistro dell'antistante Basilica. Al di sotto dell'affresco della lunetta, quasi sicuramente vi era un affresco antecedente. Sulla sottostante architrave un'epigrafe ricordava le tappe fondamentali della missione del cardinal Bicheri: la missione in Francia e in Inghilterra, la sua dottrina, la fondazione della Basilica a Vercelli e la scelta di Tommaso Gallo come abate di quest'ultima. IL salone interno ha volte a crociera costolonate, rette da pilastri. Le volte in muratura del portico furono invece edificate nel XVII secolo quando venne costruito il piano soprastante.
In occasione delle GFP2024, il Salone Dugentesco verrà aperto al pubblico sia di sabato 23 che di domenica 24 marzo per consentire le visite accompagnate alla struttura che, recentemente, si è arricchita anche dell'apertura del piano superiore dove lo scorso dicembre è stata aperta la manica dei cosiddetti Benefattori che accoglie i ritratti di chi, con munifiche donazioni, ha contribuito nel corso del tempo a mantenere in vita l'ospedale. Il Salone non è normalmente visitabile perché struttura comunale aperta solo in occasione di conferenze, concerti e manifestazioni.
Volontari Delegazione FAI di Vercelli