I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
SAN GIOVANNI DI BOLVELLO E L’ANTICA FORNACE DI LATERIZI

SAN GIOVANNI DI BOLVELLO E L’ANTICA FORNACE DI LATERIZI

FIASTRA, MACERATA

589°

POSTO

6

VOTI
Condividi
SAN GIOVANNI DI BOLVELLO E L’ANTICA FORNACE DI LATERIZI
La piccola frazione di S. Giovanni di Bolvello, nel comune di Fiastra (MC) prende il nome dal santo a cui è dedicata la chiesa. Il piccolo borgo è stato abbandonato fin dagli anni ‘50 del secolo scorso quando anche l’ultima famiglia si trasferì; ma fino agli anni ’40 la fornace di laterizi, di cui rimangono ormai pochi resti, dava lavoro a molte persone. Il tetto del forno è quasi completamente crollato, ma rimane intatta la fornace dove venivano accatastati i manufatti pronti per la cottura e anche la camera di combustione è ancora perfettamente conservata. Accanto alla fornace c’è ancora il pozzo che forniva acqua per la realizzazione dei mattoni e dei coppi. Il terreno intorno alla fornace è ricco di argilla che serviva per la realizzazione dei manufatti. Resti di coppi, di mattoni da costruzione, di pianelle per pavimenti sono ancora lì a testimoniare un’arte antica di imprenditoria artigianale pre-industriale. La chiesa, ad una sola navata con struttura a capanna e in parte distrutta dal recente terremoto del 2016, è dedicata a S. Giovanni. Fino al 1980 il 24 giugno, giorno dedicato a San Giovanni, dalla chiesa di S. Martino partiva la processione che dalla frazione di Colli, portava i fedeli fino al piccolo borgo. Alla vigilia della festa le donne e i bambini di S. Martino si recavano a San Giovanni per ripulire ed addobbare la chiesa. Le ragazze raccoglievano fiori odorosi per preparare “l’acqua di San Giovanni”. Nell’acqua non dovevano mancare le piante care al Santo: le piante scacciadiavoli e scacciastreghe che nella notte fatata volavano nel cielo. Perciò le anziane del paese suggerivano di mettere l’iperico, foglie di noce, l’erba di San Pietro, ma anche l’artemisia e la ruta. La spighetta e il rosmarino, insieme a vari tipi di menta, completavano la raccolta. Ma c’era una tradizione che le ragazze rispettavano scrupolosamente ogni anno per conoscere il “mestiere” del futuro sposo. Alla vigilia della festa, prima dell’Ave Maria, cioè prima del tramonto, si metteva l’albume di un uovo in una bottiglia piena per metà di acqua, possibilmente presa dalla sorgente che sgorgava presso la chiesa di San Giovanni, si metteva poi la bottiglia fuori dalla finestra della camera della ragazza. Durante la notte sarebbe passato il Santo a benedire l’acqua e dai segni che avrebbe lasciato nell’albume si poteva “interpretare” la professione del futuro sposo. Il sentiero che porta a San Giovanni attraversa boschi di castagni , in alcuni tratti è costeggiato da antichi muretti a secco, ed è inserito in una delle tappe del “Cammino delle Terre Mutate”, percorso di solidarietà che porta ogni anno centinaia di camminatori attraverso i territori di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio colpiti dal terremoto.

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

589° Posto

6 Voti
Censimento 2020

13,363° Posto

10 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

593°
2 voti

Chiesa

CHIESA DI SAN SALVATORE COLLEMESE

COLLEMESE, MACERATA

576°
19 voti

Castello, rocca

CASTELLO DI FIEGNI

FIASTRA, MACERATA

369°
236 voti

Castello, rocca

ROCCA VARANO

CAMERINO, MACERATA

570°
25 voti

Area naturale

CASCATE DI STATTE

CAMERINO, MACERATA

Scopri altri luoghi simili

20,194 voti

Borgo

CASTELLO E BORGO MEDIEVALE

CREMOLINO, ALESSANDRIA

50°
5,303 voti

Borgo

PIAGGIA

PIAGGIA, PERUGIA

75°
4,073 voti

Borgo

SANTA MARGHERITA DEL GRUAGNO

SANTA MARGHERITA, UDINE

87°
3,662 voti

Borgo

ROCCATAGLIATA COMUNE DI NEIRONE - VALFONTANABUONA

ROCCATAGLIATA, GENOVA

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

SAN GIOVANNI DI BOLVELLO E L’ANTICA FORNACE DI LATERIZI

FIASTRA, MACERATA

Condividi
SAN GIOVANNI DI BOLVELLO E L’ANTICA FORNACE DI LATERIZI
La piccola frazione di S. Giovanni di Bolvello, nel comune di Fiastra (MC) prende il nome dal santo a cui è dedicata la chiesa. Il piccolo borgo è stato abbandonato fin dagli anni ‘50 del secolo scorso quando anche l’ultima famiglia si trasferì; ma fino agli anni ’40 la fornace di laterizi, di cui rimangono ormai pochi resti, dava lavoro a molte persone. Il tetto del forno è quasi completamente crollato, ma rimane intatta la fornace dove venivano accatastati i manufatti pronti per la cottura e anche la camera di combustione è ancora perfettamente conservata. Accanto alla fornace c’è ancora il pozzo che forniva acqua per la realizzazione dei mattoni e dei coppi. Il terreno intorno alla fornace è ricco di argilla che serviva per la realizzazione dei manufatti. Resti di coppi, di mattoni da costruzione, di pianelle per pavimenti sono ancora lì a testimoniare un’arte antica di imprenditoria artigianale pre-industriale. La chiesa, ad una sola navata con struttura a capanna e in parte distrutta dal recente terremoto del 2016, è dedicata a S. Giovanni. Fino al 1980 il 24 giugno, giorno dedicato a San Giovanni, dalla chiesa di S. Martino partiva la processione che dalla frazione di Colli, portava i fedeli fino al piccolo borgo. Alla vigilia della festa le donne e i bambini di S. Martino si recavano a San Giovanni per ripulire ed addobbare la chiesa. Le ragazze raccoglievano fiori odorosi per preparare “l’acqua di San Giovanni”. Nell’acqua non dovevano mancare le piante care al Santo: le piante scacciadiavoli e scacciastreghe che nella notte fatata volavano nel cielo. Perciò le anziane del paese suggerivano di mettere l’iperico, foglie di noce, l’erba di San Pietro, ma anche l’artemisia e la ruta. La spighetta e il rosmarino, insieme a vari tipi di menta, completavano la raccolta. Ma c’era una tradizione che le ragazze rispettavano scrupolosamente ogni anno per conoscere il “mestiere” del futuro sposo. Alla vigilia della festa, prima dell’Ave Maria, cioè prima del tramonto, si metteva l’albume di un uovo in una bottiglia piena per metà di acqua, possibilmente presa dalla sorgente che sgorgava presso la chiesa di San Giovanni, si metteva poi la bottiglia fuori dalla finestra della camera della ragazza. Durante la notte sarebbe passato il Santo a benedire l’acqua e dai segni che avrebbe lasciato nell’albume si poteva “interpretare” la professione del futuro sposo. Il sentiero che porta a San Giovanni attraversa boschi di castagni , in alcuni tratti è costeggiato da antichi muretti a secco, ed è inserito in una delle tappe del “Cammino delle Terre Mutate”, percorso di solidarietà che porta ogni anno centinaia di camminatori attraverso i territori di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio colpiti dal terremoto.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te