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CHIESA DI SAN GIUSEPPE AL RIONE INCIS

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CHIESA DI SAN GIUSEPPE AL RIONE INCIS
La chiesa di san Giuseppe al Rione Incis è un edificio di culto cattolico italiano, sito nella periferia orientale di Napoli, nel quartiere denominato Ponticelli. Dipende dalla parrocchia di santa Maria delle Grazie che si trova in zona Porchiano. Una “preghiera di pietra”: «così il card. Corrado Ursi aveva definito la chiesa che doveva nascere a Nord di via Argine, quando i progettisti gli hanno presentato il plastico nell’aprile del 1986». La chiesa è stata realizzata dall’architetto Marcello Vittorini, noto per aver progettato anche il Centro Culturale di Villa Regina in Boscoreale. La chiesa sorge su un’area di circa 5.000 mq, in posizione centrale rispetto agli insediamenti esistenti, pensata come “luogo centrale” della città orientale: una ubicazione particolarissima, che attribuisce un ruolo rilevante alla parrocchia. Infatti, si presenta nel complesso degli edifici come un forte “quinta edilizia” che segna in maniera efficace la visuale lungo i percorsi stradali, chiaramente visibile anche da chi percorre velocemente la sopraelevata Poggioreale-Pomigliano. L’organismo edilizio è impostato su una maglia strutturale di 3,60x3,60x3,60, e assicura la misura e la regola degli spazi e dei volumi: su tale maglia si articola una piastra ad un piano, dalla quale emergono soltanto il tamburo dell’aula e i volumi delle coperture di alcuni ambienti particolari. Staccato dalla piastra, ma collegato ad essa da un passaggio coperto, il campanile costituisce un preciso riferimento visuale. L’organismo è suddiviso in due parti: la chiesa, con gli ambienti ad essa collegati; le aule, i servizi igienici e la canonica. Le due parti si affacciano su una galleria coperta, che parte da una piazzetta sistemata a verde e si conclude sul sagrato, passando al di sotto del campanile. La galleria coperta lambisce dei patii sistemati a verde e alberati. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio dell’aula liturgica, costituita da uno spazio centrale, della superficie di mq. 210 circa, lambito da navate perimetrali, due larghe m.3,60 ed altre due larghe m. 7,20. Le navate più strette sono essenzialmente destinate ai percorsi interni e alla via Crucis, mentre le navate più larghe hanno carattere più deciso: la prima costituisce il percorso principale di accesso che, partendo dal portico di ingresso, si conclude nella Cappella del Santissimo; sulla seconda si aprono la Cappella della Confessione e la Cappella del Cristo. Le navate sono coperte da volte a botte ribassate, contigue, poggianti sui muri perimetrali e su colonne cilindriche che delimitano lo spazio centrale. Sulle colonne poggia un tamburo, che sostiene la grande crociera di copertura, la cui struttura portante è sostituita da travi reticolari in tubi di acciaio, prefabbricate e successivamente montate in opera. Il Vittorini, ispirato dai grandi architetti paleocristiani e bizantini, da molta importanza alla luce, che piove dall’alto e indica la materializzazione di Dio. La luce naturale quindi piove dal cielo, sia sull’altare del Santissimo sia sullo spazio centrale, ed entra lungo i muri perimetrali dalle porte di accesso, dalle piccole finestre specchiate e dalle formelle di vetro colorato incassate nella muratura del tamburo, con un effetto di grande suggestione. Nella costruzione si legge la costante ricerca di continuità con l’esterno sia urbano che naturale: urbano perché si utilizzano materiali e colori che rendono la costruzione un esempio isolato nel suo genere; naturale perché l’architetto organizza ampie aiuole per l’esterno e all’interno si aprono corti sistemate a verde e alberate. Il campanile è costituito da una struttura metallica reticolare e da un involucro rigido in cemento armato. Tutta l’area di pertinenza del complesso parrocchiale è delimitata da un muro perimetrale, la cui faccia esterna è costituita da una parete di mattoncelli fatti a mano.

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