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Il Tribunale di Messina, noto come Palazzo Piacentini dal nome del suo progettista, Marcello Piacentini, sorge in pieno centro urbano ed occupa un'area molto vasta tra Via Porta Imperiale e Via Cesare Battisti, corrispondente a quella del Grande Ospedale. La sua edificazione fa parte dei capisaldi della ricostruzione post terremoto del 1908.
Il percorso progettuale di Palazzo Piacentini è lungo e pieno di revisioni. Assegnato l'incarico nel 1912, il palazzo verrà edificato a partire dal 1923, dopo la Grande guerra, e inaugurato solo nel 1928. In questo lasso di tempo il progetto subirà tre diverse modifiche, tutte ad opera del progettista. Inizialmente concepito come una struttura modulare simmetrica interconnessa da gallerie di collegamento con una facciata morbida e convessa, fu infine realizzato in tre corpi di fabbrica, con funzioni diverse: all'interno del corpo centrale, più marcatamente monumentale e solenne, furono collocati gli ambienti per l'esercizio della giustizia, la Corte d'Appello e la Corte d'Assise, nei corpi laterali, posti su livelli diversi e con ingressi autonomi, altri uffici.
Accedendo da Piazza Francesco Maurolico, il visitatore sale per un'ampia scalinata. La facciata è scandita da semicolonne di ordine gigante in stile dorico, rimando ai templi greci presenti in Sicilia e all'architettura di gusto neoclassico tedesco. Ad abbellire l'esterno si trovano vari motivi decorativi architettonici e scultorei, iscrizioni latine e sull'attico una scenografica quadriga in bronzo e alluminio. L'interno si sviluppa lungo due direttrici principali, richiamando un po' l'assetto delle ville romane. Filo conduttore tra i vari livelli è la simmetria delle forme e degli ambienti, che alternano l'uso di volumi squadrati e forme regolari con morbide ellissi ed emicicli che svolgono la funzione di raccordo e indirizzo verso la diversa funzione delle varie ali del palazzo. Un fitto dedalo di corridoi disimpegna la struttura. L'utilizzo di pietre locali e marmi unitamente a un'attenta progettazione degli arredi e dei lampadari, concepite da Piacentini stesso, lasciano l'impressione di trovarsi in un vero e proprio tempio.
La visita sarà l'occasione per conoscere un po' della storia di Messina e dei suoi personaggi più illustri. Verrà dato risalto al ruolo di Messina nei secoli sottolineando come (il ruolo del) l'esercizio della giustizia abbia in sé rappresentato sempre la forte affermazione della Nobilissima nel contesto delle varie dominazioni. Sarà possibile vedere da vicino la cura ed i dettagli che hanno reso così peculiare l'opera di Piacentini ed osservare da vicino i luoghi dove i magistrati esercitano il loro ruolo in favore del popolo. Sarà possibile infatti visitare le varie Corti, soffermandosi sulle effigi ed i motti che animano le loro pareti. Discutendo delle geometrie spaziali e i parallelismi tra diverse culture si potrà accedere ad alcuni ambienti più intimi apprezzando come sia nelle aree comuni che negli uffici privati sia stato ampio spazio al simbolismo ed al ruolo divino della legge.
Apprendisti Ciceroni del Liceo Statale “E. Ainis”; IC “Cannizzaro - Galatti”; IC “G. Catalfamo”; IC “E. Drago”; IC ”Gravitelli”;IIS Liceo Classico “F. Maurolico; IC “G. Martino”; IC “G. Mazzini”; IIS “G. Minutoli”; IC “Pascoli- Crispi”; Liceo Scientifico “G. Seguenza”, IC ” S. Francesco di Paola; IIS ”La Farina - Basile” (Classico e Artistico); IIS “Verona Trento”; IC “E. Vittorini”.
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