In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Le chiese S. Ippolito e Santa Maria degli Agonizzanti sorgono nel centro storico di Patti, cittadina legata al declino dell'antica città greco-romana di Tindari, oggi uno dei più importanti siti archeologici e devozionali della Sicilia. Il paese presenta un grande centro storico arroccato sulla collina intorno alla Cattedrale, al palazzo vescovile, al seminario e ad altri palazzi storici, che digrada verso la costa fino al suo borgo marinaro. Dal centro storico si ammirano il Mar Tirreno con le isole Eolie, il golfo di Patti col suo scoglio, il Santuario di Tindari, e Milazzo.

Ad inizio del XXIII sec, sorse uno spazio con funzione amministrativa intorno alla prima chiesa laica di Patti: S. Ippolito, sotto i portici, oggi non visibili, si affiggevano i pubblici atti. Intorno si sviluppò il primo insediamento al di fuori del castello normanno. Della chiesa originaria restano parte dell'abside e frammenti di muri e del portico. Nel tempo subì varie modifiche e nel 1910 persino il rischio di essere demolita per ampliare la piazza accanto. Dopo i danni dell'ultima guerra mondiale e del terremoto del 1978, seguì una fase di declino ma grazie ai recenti restauri, la chiesa ha riacquistato bellezza e dignità. Sempre nel cuore del borgo sorge per volontà del vescovo Martinelli la Chiesa degli Agonizzanti, per fornire assistenza e preghiera ai fedeli in punto di morte.

Posta tra due alture, quella dov'è la Cattedrale e dove era in passato il Monastero delle Clarisse, la chiesa S. Ippolito era il centro della vita civile e sociale. Si presentava in un unico corpo, con un portico, di cui restano pochi frammenti. La chiesa attuale fu costruita su quella precedente con l'inglobamento di una strada adiacente e del portico come navate laterali. Al XIV secolo risale il bell'arco ogivale, ancora integro e visibile in fondo nella galleria laterale. Dal XVII secolo essa risulta ad impianto basilicale, con una serie di colonne lisce con capitelli in stile ionico e corinzio. Dalla gradinata di ingresso si accede in un spazio caratterizzato da una luminosa e semplice armonia di insieme, in cui si intersecano in limpida e simmetrica successione volumi sferici disegnati dalle colonne e dagli archi, cui corrispondono nei muri laterali delicate lesene. All'interno sono presenti dei quadri di alto livello come quello di Pietro Novelli. La Chiesa di S. Maria degli Agonizzanti è l'unico esempio di barocco, all'esterno la facciata è poco significativa, l'interno conserva una bellezza rara, il bianco degli stucchi di scuola serpottiana con l'oro dei fregi e degli ornamenti a contrasto con i quadri dal colore intenso come quello di Giuditta con la testa di Oleferne.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

L'apertura nelle Giornate FAI prevede un viaggio nel borgo storico di Patti, seguendo il consueto itinerario che parte dalla Porta Reale dell'antico castello normanno, simbolo delle antiche origini di questo luogo in cui visse e morì la nota regina Adelasia del Vasto, moglie del conte Ruggero I, per andare alla scoperta della chiesa di Sant'Ippolito, la più antica della città dopo la Cattedrale, e della piccola ma suggestiva chiesa degli Agonizzanti, normalmente non fruibile, ma eccezionalmente aperta per le giornate FAI.

Testo scritto da A cura delle DELEGAZIONE FAI DI Messina

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Apprendisti Ciceroni IC "Pirandello" e IIS "Borghese" di Patti