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La Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta sorge nel cuore del borgo di Savoca, piccolo comune sulle colline della riviera jonica della provincia di Messina, a 6 km da Santa Teresa di Riva e a 300 mt s.l.m.. Circondato dai torrenti Agrò e Savoca, offre un panorama variegato per il quale gli è stata data la definizione di "Paese dalle sette facce", ricco di macchia mediterranea, coltivazioni di agrumeti, vigneti e uliveti, che si affacciano sul mar Jonio. Il centro storico è inserito tra i "Borghi più belli d'Italia".
La Chiesa è la Matrice. Costruita su una preesistente struttura nel Medioevo, intorno al 1130, e restaurata tra ‘400 e ‘500, invertendone l'orientamento. In seguito vennero edificati il campanile e il palazzotto a due elevazioni della canonica, in cui il piano primo è sempre stato adibito a sagrestia, e al piano terra era sede del "Monte frumentario", per la distribuzione ai contadini di grano e orzo per la semina. E' monumento nazionale dal 1910, dopo essere stata restaurata a causa dei danni provocati dal terremoto del 1908 che ha fatto crollare la cuspide del campanile e parte del tetto. In quella occasione furono edificate l'attuale abside e la facciata e si realizzarono due cappelle.
La Chiesa ha una facciata a salienti e tre portali, di cui quello centrale, in stile rinascimentale, presenta lesene laterali che guidano lo sguardo verso il rosone in pietra lavica a cinque bracci, che non trova eguali su tutto il territorio messinese. E' a tre navate, divise tra loro da colonne monolitiche, sormontate da pregevoli capitelli romanici e con copertura lignea a capriate. Al suo interno sono presenti opere di indubbio valore storico e artistico: la cattedra lignea dell'archimandrita di Messina; gli affreschi cinquecenteschi sulle pareti e sul catino absidale; il pulpito ligneo barocco; l'Altare maggiore in marmo pregiato del 1795 e altri sei altari marmorei. Nella zona del portale centrale di ingresso, recentemente, sono venute alla luce tracce dell'antica pavimentazione risalente al XII secolo. L'edificio è affiancato da un campanile su cui ha funzionato un orologio fino alla fine del XIX secolo. Nella cripta c'è il putridarium, dove mummificavano le salme dei notabili del paese, poi spostate nel convento dei Cappuccini.
L'apertura durante le Giornate FAI di Primavera, prevede una visita guidata attraverso un percorso usuale e la scoperta di un ambiente eccezionale, solitamente non fruibile. La Chiesa è normalmente utilizzata per funzioni e cerimonie religiose, ma ci sarà l'opportunità di guardare il putridarium, ambiente un tempo utilizzato per la mummificazione. Verrà così data la possibilità di valorizzare ulteriormente l'edificio e preservarne la memoria storica.