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Palazzo Bevilacqua è situato nell'omonimo borgo frazione del comune di Crevalcore, tra le province di Bologna e Ferrara.Il complesso è inserito all'interno di un contesto naturale di campagna, lontano dal centro abitato, e circondato da vasti campi coltivati. Tale successione di campi viene interrotta, a un chilometro a ovest del complesso, da un'ampia area in cui le coltivazioni si tramutano in zona umida, complice la presenza di un corso d'acqua. Il territorio circostante, nella prima metà del XX secolo, è stato oggetto di bonifica idraulica e agraria delle zone umide che lo circondano.
Il Palazzo della Bevilacqua crevalcorese appare in una mappa dei periti agrimensori Francesco Martelli e Alessandro Boati (metà del XVII sec.) durante la proprietà dei marchesi Alfonso e poi Luigi Bevilacqua. Il figlio di questi, Cesare, per decisione del Papa potè usufruire del privilegio di far uso del cognome Ariosti. É questo il periodo di maggior sviluppo della tenuta che, con le possessioni agricole e le sue vie di accesso aperte verso Bologna e Ferrara, poteva rivaleggiare con le tenute dei Pepoli della Palata e della Galeazza. Una parte degli antichi possedimenti e il Palazzo sono appartenuti alla famiglia Bevilacqua anche dopo l'Unita' d'Italia e attualmente sono di proprietà di una grande azienda agricola.
Il complesso è costituito dal palazzo padronale con le relative adiacenze tra cui le scuderie, una chiesetta e alcuni edifici di servizio ed è accessibile dalla strada principale attraverso una cancellata in ferro che si apre sul muro di cinta. Il palazzo padronale, edificato presumibilmente tra la fine del '400 e gli inizi del '500, è costituìto di un edificio dalla forma allungata che si articola su tre piani i cui angoli ospitano due torri quadrangolari, e presenta una facciata molto semplice e di estrema pulizia formale. Al palazzo si accede attraverso una doppia scalinata di ferro al centro della facciata principale, inserita con probabilità alla fine del 1800. Al primo piano, superato un piccolo atrio, si giunge a un grande salone racchiuso da soffitti e travi lignee impreziosite da eleganti affreschi, le cui finestre affacciano sul cortile retrostante. Ai lati del salone si sviluppano una serie di stanze comunicanti tra loro. In seguito al terremoto del 2012 che ha determinato ingenti danni, gli edifici sono stati sottoposti a un intervento di ristrutturazione volto al ripristino originale, con l'obiettivo di recupero e mantenimento delle forme, andando così ad elaborare un progetto di conservazione totale dei manufatti.
Superata la piccola frazione di Bevilacqua, si apre la campagna della grande pianura e da lontano si scorcia la sagoma bianca: il complesso architettonico sorge maestoso e si affaccia sulla strada dove, ai lati del muro di cinta esterno, si trovano, da un lato, l'oratorio eretto nel 1721 e ,dall'altro, piccole residenze e depositi agricoli. Per la prima volta, eccezionalmente, il FAI aprirà davanti a voi il grande cancello d'ingresso e sarete accolti da un corridoio di alti alberi che conducono al palazzo padronale, imponente ed elegante, dietro il quale si trovano le scuderie con la sobria facciata scandita da lesene e le due ali laterali più basse. Dopo i gravi danni subiti a causa del terremoto, il complesso è stato sottoposto a un restauro conservativo che ha ricevuto un "Riconoscimento Speciale UNESCO". L'intervento ha mantenuto l'originaria eleganza degli edifici nel contesto ambientale circostante, valorizzando l'asse simmetrico su cui si sviluppa l'accesso al complesso, la loggia passante del palazzo e delle scuderie. Andando così a creare una grande suggestione visiva che vi emozionerà!
Volontari FAI