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ORSOMARSO

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ORSOMARSO, COSENZA

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ORSOMARSO
Di probabile origine romana sorta non come nucleo abitativo, bensì come fortezza a difesa degli avamposti romanici sviluppati lungo la pianura del fiume Lao. Non è improbabile però che la zona sia stata abitata da gruppi sparsi di uomini preistorici. Nel 389 in località Piano dei Morti si svolse una dura battaglia con la sconfitta dei Turini ad opera dei Sibaritici. Notizie certe circa l'esistenza dell'abitato si hanno solo verso l'anno 1000 diventando prima centro romanico con interessanti scambi commerciali e poi centro importante per il monachesimo basiliano. Questa zona è stata visitata da santi importanti quali S. Nilo, S. Leone Luca, S. Saba, S. Primo, S. Fantino il Giovane, S. Macario, durante le incursioni saracene nell'interno, precisamente alla confluenza dei fiumi "Argentino" e "Porta La Terra", durante le lotte fra Goti e Bizantini per la difesa delle abbazie di Monaci Basiliani, sorse una fortezza: uno dei suoi comandanti fu Ursus Martius (Orso Marso) da cui derivò il nome del borgo che sorse intorno alla stessa fortezza. Il borgo di Orsomarso L'abitato si è sviluppato non in modo graduale, ma a piccoli nuclei intorno a monasteri o palazzi. Nel Medioevo e nei secoli successivi, in seguito al recupero culturale del Monachesimo Greco-Bizantino, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende. Sequestrata a Barnaba Sanseverino, conte di Lauria, nel 1498, fu venduta da Federico II a Perrotto Bisach che lo donò in dote alla figlia Barbara. Nel 1538 Barbara porta in dono il feudo al conte Silvestro Tomacello Ferrante di Alarçon. Nel 1640 fu degli Ametrano. Nel 1668 il feudo va in proprietà ad Andrea I Brancati di Napoli. Il Castello baronale, posto sotto l'orologio e le mura perimetrali, furono anche l'abitazione residenziale della famiglia Brancati. Il feudo dei Brancati venne dato in fitto al duca di Giovene e da questo a don Nicola Cavalcanti, marchese di Verbicaro. Con la fine del feudalesimo, Orsomarso prese parte attiva alle battaglie e lotte risorgimentali, dopo aver subito atroci rappresaglie da parte del comandante borbonico Necco. Orsomarso, oggi, è un famoso borgo appartenente al Parco nazionale del Pollino, famoso non solo per le sue bellezze artistiche, ma anche grazie alle sue bellezze naturali, le quali annualmente richiamano visitatori da ogni parte d'Europa e del mondo.

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Di probabile origine romana sorta non come nucleo abitativo, bensì come fortezza a difesa degli avamposti romanici sviluppati lungo la pianura del fiume Lao. Non è improbabile però che la zona sia stata abitata da gruppi sparsi di uomini preistorici. Nel 389 in località Piano dei Morti si svolse una dura battaglia con la sconfitta dei Turini ad opera dei Sibaritici. Notizie certe circa l'esistenza dell'abitato si hanno solo verso l'anno 1000 diventando prima centro romanico con interessanti scambi commerciali e poi centro importante per il monachesimo basiliano. Questa zona è stata visitata da santi importanti quali S. Nilo, S. Leone Luca, S. Saba, S. Primo, S. Fantino il Giovane, S. Macario, durante le incursioni saracene nell'interno, precisamente alla confluenza dei fiumi "Argentino" e "Porta La Terra", durante le lotte fra Goti e Bizantini per la difesa delle abbazie di Monaci Basiliani, sorse una fortezza: uno dei suoi comandanti fu Ursus Martius (Orso Marso) da cui derivò il nome del borgo che sorse intorno alla stessa fortezza. Il borgo di Orsomarso L'abitato si è sviluppato non in modo graduale, ma a piccoli nuclei intorno a monasteri o palazzi. Nel Medioevo e nei secoli successivi, in seguito al recupero culturale del Monachesimo Greco-Bizantino, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende. Sequestrata a Barnaba Sanseverino, conte di Lauria, nel 1498, fu venduta da Federico II a Perrotto Bisach che lo donò in dote alla figlia Barbara. Nel 1538 Barbara porta in dono il feudo al conte Silvestro Tomacello Ferrante di Alarçon. Nel 1640 fu degli Ametrano. Nel 1668 il feudo va in proprietà ad Andrea I Brancati di Napoli. Il Castello baronale, posto sotto l'orologio e le mura perimetrali, furono anche l'abitazione residenziale della famiglia Brancati. Il feudo dei Brancati venne dato in fitto al duca di Giovene e da questo a don Nicola Cavalcanti, marchese di Verbicaro. Con la fine del feudalesimo, Orsomarso prese parte attiva alle battaglie e lotte risorgimentali, dopo aver subito atroci rappresaglie da parte del comandante borbonico Necco. Orsomarso, oggi, è un famoso borgo appartenente al Parco nazionale del Pollino, famoso non solo per le sue bellezze artistiche, ma anche grazie alle sue bellezze naturali, le quali annualmente richiamano visitatori da ogni parte d'Europa e del mondo.
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