Alla fase romana di Cirella si riconduce una necropoli rinvenuta in località Tredoliche, durante la costruzione della SS 18 nel 1960. L’area è posta poco più a monte rispetto alla costa, ai margini del centro moderno, lungo i primi pendii tra i ruderi dell’abitato medievale e i resti dell’insediamento di età romana.
Al di sotto dello svincolo per Cirella della nuova SS 18, nel 1960 si sono potute scavare ad opera della Soprintendenza Archeologica della Calabria 39 tombe, molto ravvicinate tra loro, orientate a Nord-Ovest e a Sud-Est: 37 erano del tipo a cassa, con pareti in laterizio intonacate, fondo e tetti piani, costituiti da tegoloni, e 2 alla cappuccina. Solo 19 hanno restituito poveri corredi, descritti sinteticamente dal De Franciscis nella sua breve relazione per le notizie degli scavi.
Gli elementi di corredo più significativi sono i boccalini monoansati a pareti sottili presenti nelle tomba 1, 6 e 13, un tipo molto diffuso dalla fine del I secolo all’inizio del III secolo, ma particolarmente nel II secolo; l’esemplare della tomba 1 presenta una decorazione sovra dipinta in bianco a ramoscello stilizzato e perline.
Oltre a qualche gioiello in argento e ad un gruppo di spilloni in osso dalla tomba 18, gli altri corredi sono caratterizzati dalla presenza di lucerne di terracotta, tutte riconducibili a tipi di II secolo d.C. o degli inizi del III d.C.
La tomba 13 ha restituito anche una moneta di bronzo, molto rovinata, di Marco Aurelio, mentre, nel terreno tra le tombe, è stato trovato anche un bronzo di Adriano, databile al 119 d.C.