La grotta attualmente si presenta come un piccolo riparo naturale di roccia alla base di questa sorta di anfiteatro naturale. Le dimensioni originarie dovevano essere ben più ampie, notevolmente ridimensionate a causa di diversi crolli che nel corso dei secoli ne hanno profondamente alterato la morfologia.
Da quello che si evince le decorazioni parietali dovevano occupare un’ampia superficie, di cui oggi restano solo poche tracce di intonaco sulla volta, ma non si vedono all’interno interventi che abbiano portato la grotta ad essere un vero e proprio edificio religioso in rupe. Si può quindi supporre che l’invaso abbia assolto il ruolo di una piccola cappella votiva in un contesto rupestre piuttosto insolito, che conserva alcune notevoli caratteristiche geomorfologiche nonostante ricada in una zona sottoposta ad intensa attività edilizia: si apre alla base di un ammasso di rocce calcaree (ascrivibili alla formazione dei calcari di Melissano, del Cretaceo) disposte quasi a semicerchio con piccole falesie e stacchi da crollo, dopo un breve salto di quota dal pianoro superiore del prolungamento della serra di Sant’Eleuterio.
La grotta attualmente si presenta come un piccolo riparo naturale di roccia alla base di questa sorta di anfiteatro naturale. Le dimensioni originarie dovevano essere ben più ampie, notevolmente ridimensionate a causa di diversi crolli che nel corso dei secoli ne hanno profondamente alterato la morfologia.