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FORNACE ZINERONI POI RADAELLI E PEREGO

FORNACE ZINERONI POI RADAELLI E PEREGO

MADONE, BERGAMO

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FORNACE ZINERONI POI RADAELLI E PEREGO
La fornace Zineroni-Radaelli rappresenta una delle autentiche e ormai rare realizzazioni della tipologia industriale ideata da Friedrich Hoffman (Gröningen 1818, Berlino 1900), che ha sostanzialmente modificato la tecnica di produzione dei laterizi nel XIX secolo. La struttura nacque sul sedime di una precedente fornace, più ridotta in dimensioni e con caratteristiche diverse, e riutilizzò materiali pre-esistenti di epoca seicentesca, settecentesca e ottocentesca. Questo moderno stabilimento per la fabbrica di laterizi, costituito da un’innovativa fornace, una casa padronale e dirigenziale e una grande casa-operai di tipo condominiale, costituì un vero e proprio piccolo villaggio operaio, risultato del paternalismo aziendale (tanto in voga all’epoca della Rivoluzione industriale) del proprietario Gaspare Zineroni (1835-1910) che lo realizzò e lo gestì negli ultimi due decenni dell’Ottocento. Non casualmente, in questo periodo lo stesso Zineroni ricoprì anche la carica di Sindaco del Comune di Madone. Nel 1899 l’impianto venne rilevato alla ditta Radaelli e Perego, già proprietari delle fornaci di Trezzo sull’Adda e di Morengo. Nel 1950, per le difficoltà di reperimento dell’argilla nei terreni limitrofi e considerata la vicinanza della fornace di Trezzo sull’Adda, venne deciso di interrompere l’attività industriale di questa fornace. L’area interessata dagli scavi di argilla è stata teatro, nel corso del tempo, di importanti ritrovamenti archeologici. Due nuclei monetali, uno nel 1895 ed un secondo nel 1901, sono stati qui ritrovati, per un totale di circa 6.000 monete romane del IV e V secolo d.C. Inoltre già nel 1886 erano venuti alla luce diversi reperti litici preistorici. Infine, le notizie locali ricordano, sempre come provenienti dalla cava, anche frammenti di altri materiali che la tradizione attribuisce a tombe dell’Età Romana.

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La fornace Zineroni-Radaelli rappresenta una delle autentiche e ormai rare realizzazioni della tipologia industriale ideata da Friedrich Hoffman (Gröningen 1818, Berlino 1900), che ha sostanzialmente modificato la tecnica di produzione dei laterizi nel XIX secolo. La struttura nacque sul sedime di una precedente fornace, più ridotta in dimensioni e con caratteristiche diverse, e riutilizzò materiali pre-esistenti di epoca seicentesca, settecentesca e ottocentesca. Questo moderno stabilimento per la fabbrica di laterizi, costituito da un’innovativa fornace, una casa padronale e dirigenziale e una grande casa-operai di tipo condominiale, costituì un vero e proprio piccolo villaggio operaio, risultato del paternalismo aziendale (tanto in voga all’epoca della Rivoluzione industriale) del proprietario Gaspare Zineroni (1835-1910) che lo realizzò e lo gestì negli ultimi due decenni dell’Ottocento. Non casualmente, in questo periodo lo stesso Zineroni ricoprì anche la carica di Sindaco del Comune di Madone. Nel 1899 l’impianto venne rilevato alla ditta Radaelli e Perego, già proprietari delle fornaci di Trezzo sull’Adda e di Morengo. Nel 1950, per le difficoltà di reperimento dell’argilla nei terreni limitrofi e considerata la vicinanza della fornace di Trezzo sull’Adda, venne deciso di interrompere l’attività industriale di questa fornace. L’area interessata dagli scavi di argilla è stata teatro, nel corso del tempo, di importanti ritrovamenti archeologici. Due nuclei monetali, uno nel 1895 ed un secondo nel 1901, sono stati qui ritrovati, per un totale di circa 6.000 monete romane del IV e V secolo d.C. Inoltre già nel 1886 erano venuti alla luce diversi reperti litici preistorici. Infine, le notizie locali ricordano, sempre come provenienti dalla cava, anche frammenti di altri materiali che la tradizione attribuisce a tombe dell’Età Romana.
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