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FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA

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FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA
La Foresta Fossile di Dunarobba è un sito di notevole interesse geo-paleontologico, in quanto costituisce un esempio di giacimento fossilifero di estrema rarità, nel quale si trovano tronchi di alberi, conservati ancora allo stato legnoso originario, in gran numero (oltre 50), in posizione vitale ed ancora in situ, cioè nell'ambiente in cui hanno esaurito il proprio ciclo vitale. La loro conservazione è dovuta alla particolare argilla in cui erano sepolti e a lenti e continui processi di sedimentazione, che ne determinarono il seppellimento quando gli alberi erano ancora in vita. Scoperti casualmente verso la fine degli anni 70, nel corso di scavi per l'estrazione di argilla utilizzata per l'adiacente fornace, si estendono su una superficie di circa 3 ettari e sono conservati all'interno dei sedimenti di riempimento dell'antico Bacino Tiberino, costituito da depositi continentali di origine lacustre e fluvio-lacustre. I resti dei circa cinquanta tronchi, di gigantesche conifere, attualmente visibili, costituiscono un'eccezionale e rara testimonianza di alcune essenze vegetali, appartenenti alla famiglia delle Taxodiacee, alberi che crescevano circa 2 milioni di anni fa in questo settore della penisola italiana, contraddistinto, all'epoca, da un clima sensibilmente più caldo e umido dell'attuale. Ancora in gran parte sepolta dal sedimento, questa antica foresta si sviluppò tra la fine del Pliocene e gli inizi del Pleistocene. I tronchi, di notevoli dimensioni, secondo studi recenti appartengono, molto probabilmente, alla specie Glyptostrobus europeus, che presenta strette affinità con il Glyptostrobus pensilis, un cipresso delle paludi che vive oggi in poche regioni della Cina meridionale e del Vietnam centro occidentale, lungo corsi dacqua, stagni e paludi. Costante problema per la salvaguardia dei tronchi è, insieme all'azione degli agenti meteorici, la presenza di un piccolo insetto del genere Xylocopa, della famiglia degli Apidi, le cui larve, depositate nei tronchi, scavano delle profonde gallerie nutrendosi del legno.

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