L'eremo, risalente al XIII secolo, è il luogo più intimamente connesso alla vicenda di Pietro da Morrone, diventato papa con il nome di Celestino V e successivamente canonizzato come San Pietro Confessore.
Oasi di pace e di spiritualità, ospita la grotta che fu il primo umile rifugio dell'eremita. Al suo interno i pellegrini vi compivano un rito antico e "apotropaico" per guarire, come vuole la tradizione, dai dolori articolari giacendo per qualche istante sulla spelonca rocciosa che fu il giaciglio del santo eremita.
È arroccato sulla parete rocciosa del Morrone che si erge perpendicolare sui resti del tempio italico di Ercole Curino, altro nume tutelare dell'Abruzzo antico.
Dal suo straordinario belvedere la vista domina la magnifica abbazia di Santo Spirito a Morrone, lo storico campo di prigionia 78 e l'intera Valle Peligna. È elettivamente il "luogo del cuore" degli abruzzesi per la densità delle vicende storiche e spirituali ad esso collegate.