Il Collegio Emiliani di Genova Nervi è un “Luogo del cuore” che ha radici storiche lontane nel tempo. Nel sito occupato poi dal Collegio Emiliani, vi era una cappella dedicata al Santo Sepolcro, detta poi di San Paolo. La chiesa Sancti Pauli de Nervio compare in un Atto notarile del 1254 e in altri Atti successivi. I pellegrini vi transitavano, percorrendo la via chiamata “romana”, nel loro pellegrinaggio verso Roma. Accanto alla chiesa dovette esserci, infatti, un Hospitale per i pellegrini e i poveri. Nel 1606, i Padri Minimi vi costruirono il loro convento e la chiesa, dedicandola a san Francesco di Paola, Fondatore dell’Ordine e Protettore della gente di mare, diventando il riferimento spirituale del borgo marinaro e degli armatori di Nervi. Di particolare interesse è la darsena, risalente all’epoca dei Minimi. Nel 1798, con la soppressione napoleonica degli Ordini religiosi, i Padri Minimi dovettero lasciare il convento che rimase così abbandonato fino ad essere bombardato dalle navi della flotta inglese, nel 1814, a conclusione di un’offensiva contro Napoleone. La chiesa fu ridotta a un cumulo di macerie e il chiostro rimase danneggiato. Nei locali rimasti, trovarono rifugio famiglie di pescatori e la chiesa divenne ricovero di barche e attrezzature. Dal 1872 i Padri Somaschi entrarono in possesso dello stabile che poi venne ceduto con ipoteca ai titolari dello Stabilimento sanitario e di educazione, climatico e balneare “Paedagogium”, per la cura dei bambini ma, dal 1897 i Religiosi Somaschi ne rientrarono in possesso, trasformando il Convento in Collegio. Ne era stata infatti decretata l’apertura dal Capitolo Generale dell’Ordine, radunato all’Abbazia della Cervara al monte di Portofino. L’opera di ricostruzione e restauro fu rapidissima. L’11 novembre del 1900 furono innalzate sul campanile tre campane, dedicate ciascuna a tre santi, tra i quali S. G. Emiliani e S. F. di Paola; c’era già un’altra campana, fusa nel 1624, rimasta salva dal bombardamento inglese e dalle ruberie napoleoniche. Il 13 dicembre del 1900, fu consacrata la chiesa a S. Girolamo Emiliani, Fondatore dei Somaschi. Durante i due conflitti mondiali del ‘900, il Collegio diede ospitalità sia a militari feriti in guerra che a soldati e operai della T.O.D.T., diventando anche sede di magazzini e di una stazione radio. Dagli anni ’60 il complesso fu oggetto di diversi interventi tra i quali il rinnovamento della chiesa a cura dell’artista scultore Giobatta Airaldi e la realizzazione del nuovo altare consacrato dal Cardinal G. Siri, il 30 maggio 1972. L’Emiliani è un Luogo del cuore per la schiera di studenti che come convittori o alunni hanno visto, e vedono tuttora, in questo Collegio il loro punto di riferimento formativo umano, culturale e religioso. Il contesto ambientale è un elemento che fa del Collegio Emiliani un Luogo del Cuore: si affaccia interamente sul mare, offrendo spettacolari vedute che suscitano stupore per la bellezza del mare, del cielo e delle verdi colline che lo cingono a nord. Con il cosiddetto Castello di Nervi, chiude il famoso Porticciolo, in modo davvero unico. Affascinante è la veduta dell’Emiliani dalla Passeggiata Anita Garibaldi, dalla quale il Collegio si coglie in tutta la sua elegante imponenza.
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Il Collegio Emiliani di Genova Nervi è un “Luogo del cuore” che ha radici storiche lontane nel tempo. Nel sito occupato poi dal Collegio Emiliani, vi era una cappella dedicata al Santo Sepolcro, detta poi di San Paolo. La chiesa Sancti Pauli de Nervio compare in un Atto notarile del 1254 e in altri Atti successivi. I pellegrini vi transitavano, percorrendo la via chiamata “romana”, nel loro pellegrinaggio verso Roma. Accanto alla chiesa dovette esserci, infatti, un Hospitale per i pellegrini e i poveri. Nel 1606, i Padri Minimi vi costruirono il loro convento e la chiesa, dedicandola a san Francesco di Paola, Fondatore dell’Ordine e Protettore della gente di mare, diventando il riferimento spirituale del borgo marinaro e degli armatori di Nervi. Di particolare interesse è la darsena, risalente all’epoca dei Minimi. Nel 1798, con la soppressione napoleonica degli Ordini religiosi, i Padri Minimi dovettero lasciare il convento che rimase così abbandonato fino ad essere bombardato dalle navi della flotta di inglese, nel 1814, a conclusione di un’offensiva contro Napoleone. La chiesa fu ridotta a un cumulo di macerie e il chiostro rimase danneggiato. Nei locali rimasti, trovarono rifugio famiglie di pescatori e la chiesa divenne ricovero di barche e attrezzature. Dal 1872 i Padri Somaschi entrarono in possesso dello stabile che poi venne ceduto con ipoteca ai titolari dello Stabilimento sanitario e di educazione, climatico e balneare “Paedagogium”, per la cura dei bambini ma, dal 1897 i Religiosi Somaschi ne rientrarono in possesso, trasformando il Convento in Collegio. Ne era stata infatti decretata l’apertura dal Capitolo Generale dell’Ordine, radunato all’Abbazia della Cervara al monte di Portofino. L’opera di ricostruzione e restauro fu rapidissima. L’11 novembre del 1900 furono innalzate sul campanile tre campane, dedicate ciascuna a tre santi, tra i quali S. G. Emiliani e S. F. di Paola; c’era già un’altra campana, fusa nel 1624, rimasta salva dal bombardamento inglese e dalle ruberie napoleoniche. Il 13 dicembre del 1900, fu consacrata la chiesa a S. Girolamo Emiliani, Fondatore dei Somaschi. Durante i due conflitti mondiali del ‘900, il Collegio diede ospitalità sia a militari feriti in guerra che a soldati e operai della T.O.D.T., diventando anche sede di magazzini e di una stazione radio. Dagli anni ’60 il complesso fu oggetto di diversi interventi tra i quali il rinnovamento della chiesa a cura dell’artista scultore Giobatta Airaldi e la realizzazione del nuovo altare consacrato dal Cardinal G. Siri, il 30 maggio 1972. L’Emiliani è un Luogo del cuore per la schiera di studenti che come convittori o alunni hanno visto in questo Collegio il loro punto di riferimento formativo umano, culturale e religioso. Il contesto ambientale è un elemento che fa del Collegio Emiliani un Luogo del Cuore: si affaccia interamente sul mare, offrendo spettacolari vedute che suscitano stupore per la bellezza del mare, del cielo e delle verdi colline che lo cingono a nord. Con il cosiddetto Castello di Nervi, chiude il famoso Porticciolo, in modo davvero unico. Affascinante è la veduta dell’Emiliani dalla Passeggiata Anita Garibaldi, dalla quale il Collegio si coglie in tutta la sua elegante imponenza.