MORTARA (PV). Ex chiesa di S. Dionigi. Indagine archeologica La sconsacrata chiesa di S. Dionigi, situata nel centro storico di Mortara, nel suo aspetto attuale corrisponde ad un adattamento del XVII secolo. Tuttavia, ledificio è di origini medievali e, secondo la tradizione riportata dagli storici locali, sarebbe lantecedente della principale chiesa della città (basilica di S. Lorenzo), alla quale peraltro è assai vicina. Sono documentati, nel Quattrocento e nel Seicento, rimaneggiamenti, che inglobarono il battistero di S. Giovanni, di forma circolare, che sorgeva a ridosso della facciata posteriore di S. Dionigi. Altri interventi, sulla facciata e nel pavimento, si ebbero negli anni Venti del Novecento. Negli anni Cinquanta, a seguito di un furto sacrilego, la chiesa venne sconsacrata, quindi ridotta a magazzino, depredata e abbandonata. Da diversi anni la sezione lomellina di Italia Nostra cerca di promuovere il recupero delledificio per un riutilizzo a scopo culturale. In questottica sono stati programmati alcuni saggi per cercare di conoscere meglio le vicende edilizie della chiesa, anche ai fini di una progettazione rispettosa della sua storia. La cifra a disposizione era modesta: pertanto, si è deciso di effettuare un saggio allinterno dellabside e uno sbancamento, di circa 40 cm di profondità, allinizio della navata per una prima valutazione della situazione. Le strutture messe in luce sembrano indicare tre fasi duso della chiesa: naturalmente ogni considerazione è preliminare e provvisoria, in vista di unauspicata ripresa dellindagine che possa meglio definire la sequenza e mettere in luce anche eventuali testimonianze più antiche. Alla prima fase sono pertinenti quattro strutture murarie, con andamento diverso rispetto a quelle dellimpianto attuale, e due piani pavimentali in cotto (con le relative preparazioni). I muri sono stati indagati parzialmente perché proseguono oltre i limiti dello scavo. Nella seconda fase si ha una completa riorganizzazione della chiesa con un probabile cambiamento dellorientamento in senso N-S: la costruzione dellabside (che taglia alcuni muri precedenti) chiude ledificio a nord. A questo periodo si possono assegnare un altare (di cui si è rinvenuta la base), un ossario e tre buche di palo, probabilmente utilizzate per la realizzazione dellimpalcatura per la costruzione della copertura. I muri perimetrali potrebbero essere quelli della chiesa attuale: ma ciò andrà verificato con la prosecuzione dello scavo. Il rifacimento è probabilmente quello secentesco. La terza fase corrisponde alle modifiche del secolo scorso: vengono mantenuti lorientamento e lorganizzazione architettonica dello spazio, ma viene steso un nuovo pavimento, che oblitera il precedente altare e che viene poi danneggiato (come, del resto, lelevato dei muri) negli interventi di devastazione successivi alla sconsacrazione.