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CHIESA MARIA SANTISSIMA DELLA SALUTE

CHIESA MARIA SANTISSIMA DELLA SALUTE

PORTICI, NAPOLI

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CHIESA MARIA SANTISSIMA DELLA SALUTE
Le origini del complesso religioso dedicato alla Vergine della Salute risalgono al 1586. I Complateari detti del "Torricchio" o della "Concezione dei Cappuccini" edificarono fuori le mura della città una chiesetta con annesso un piccolo convento che fu poi affidato ai Padri Agostiniani nel 1589. Solo pochi anni dopo, il piccolo complesso religioso passò ai frati di S. Giovanni a Carbonara. Anche quest'ordine religioso durò poco tempo presso questa sede e successivamente fu abitata da alcuni eremiti che si trattennero fino al 1608. Il 25 gennaio dello stesso anno, i fratelli Ruperto e Marco Pepe, Benigno e Ruperto Ruperti ed altri Complateari, a nome di tutti gli abitanti del luogo, allo scopo di assicurare al complesso religioso un ordine stabile, presentarono all'Arcivescovo di Napoli, Card. Ottavio Acquaviva, una supplica, affinché la chiesetta con relativo piccolo convento fosse affidata ai Francescani Minori Riformati della Croce di Palazzo che durante i successivi anni ampliarono sia la Chiesa che il Convento. Il Galante scriveva che la struttura architettonica aveva subito due importanti restauri, che però avevano fatto perdere alla chiesa la sua antica bellezza. Il primo ha avuto luogo nel 1789, con l'eliminazione dell'antico altare opera del Malvito, il secondo nel 1854. Ancora in seguito la chiesa ha subito restauri non sempre attenti all'amore dovuto per le opere d'arte che hanno ulteriormente impoverito la chiesa di splendide opere. Ma nonostante tutto si possono ammirare all'interno le due cappelle affrescate, di cui una totalmente dedicata alla vita di S. Alessio, ciò che resta delle opere del Malvito, le antiche epigrafi, gli altari laterali di marmi policromi, due tele di Onofrio Palumbo e una tavola lignea raffigurante la Vergine della Salute.

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Le origini del complesso religioso dedicato alla Vergine della Salute risalgono al 1586. I Complateari detti del "Torricchio" o della "Concezione dei Cappuccini" edificarono fuori le mura della città una chiesetta con annesso un piccolo convento che fu poi affidato ai Padri Agostiniani nel 1589. Solo pochi anni dopo, il piccolo complesso religioso passò ai frati di S. Giovanni a Carbonara. Anche quest'ordine religioso durò poco tempo presso questa sede e successivamente fu abitata da alcuni eremiti che si trattennero fino al 1608. Il 25 gennaio dello stesso anno, i fratelli Ruperto e Marco Pepe, Benigno e Ruperto Ruperti ed altri Complateari, a nome di tutti gli abitanti del luogo, allo scopo di assicurare al complesso religioso un ordine stabile, presentarono all'Arcivescovo di Napoli, Card. Ottavio Acquaviva, una supplica, affinché la chiesetta con relativo piccolo convento fosse affidata ai Francescani Minori Riformati della Croce di Palazzo che durante i successivi anni ampliarono sia la Chiesa che il Convento. Il Galante scriveva che la struttura architettonica aveva subito due importanti restauri, che però avevano fatto perdere alla chiesa la sua antica bellezza. Il primo ha avuto luogo nel 1789, con l'eliminazione dell'antico altare opera del Malvito, il secondo nel 1854. Ancora in seguito la chiesa ha subito restauri non sempre attenti all'amore dovuto per le opere d'arte che hanno ulteriormente impoverito la chiesa di splendide opere. Ma nonostante tutto si possono ammirare all'interno le due cappelle affrescate, di cui una totalmente dedicata alla vita di S. Alessio, ciò che resta delle opere del Malvito, le antiche epigrafi, gli altari laterali di marmi policromi, due tele di Onofrio Palumbo e una tavola lignea raffigurante la Vergine della Salute.
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