La Chiesa Madre sorge in uno dei punti più alti del paese. E' dedicata a Santa Maria Maggiore e fu donata, nel primo decennio del XVI secolo, dal feudatario di Grottole, Onorato III Gaetano dell'Aquila d'Aragona ai frati domenicani, dopo essere stata tolta al clero secolare.
Per circa trecento anni fu in possesso dei frati della regola di San Domenico, che vi costruirono il convento annesso. Il cinquecentesco Convento Domenicano fu soppresso nel 1809 e nel corso dei secoli ha subito non poche deturpazioni. Attualmente è in quasi totalità di proprietà privata.
L'interno della chiesa è composto da tre navate, oltre al Cappellone del Santissimo Sacramento, presenta una fossa sepolcrale risalente al XVII sec. ed un altare ligneo finemente lavorato, fiancheggiato da due aquile, con al centro una tela di scuola napoletana. Tale opera, denominata Distribuzione dei Rosari è di Carlo Sellitto (1581-1614), e fu realizzata tra il 1611 e il 1613. Dei 15 pannelli originali che incorniciavano la tela, trafugati nel 1980, oggi rimane solo quello dell'Ascensione di Maria al cielo. Proseguendo il percorso all'interno della chiesa, nella seconda campata sinistra è situata una scultura in pietra dorata, rappresentante una Madonna col Bambino, collocata precedentemente in una nicchia posta dietro la tela del Sellitto. Ai piedi della statua, una tela rettangolare raffigurante una Predicazione di San Domenico. Nella stessa navata sono presenti San Rocco in Trionfo ed il Crocifisso. Nella navata destra del tempio, si notano le tele di una Madonna con Bambino e Santi, del 1736, opera di Saverio Musso ed una tela di Madonna con Bambino con Sant'Antonio Abate e San Pietro Martire (1605) di Giovanni Angelo di Ambrogio di Saponara.