L’edificio, dedicato in origine al SS. Corpo di Cristo ed ai Quattro Dottori della Chiesa Occidentale e conosciuto come “Chiesa di Villa”, dichiara una stretta discendenza dai modelli architettonici brunelleschiani probabilmente dovuto all’intervento di un maestro toscano attivo a Castiglione Olona in quegli anni, forse il Vecchietta. Costruito tra il 1437 ed il 1444 è caratterizzato da un corpo di fabbrica a pianta centrale, sormontato da un tiburio ottagonale che regge la cupola emisferica il cui tetto è supportato da sedici colonnine con capitelli.
La facciata, scandita da lesene scanalate, si distingue per le due grandi statue in arenaria raffiguranti i santi Antonio e Cristoforo.
Il portale maggiore, che conduce all’interno della chiesa, è decorato con raffinati motivi vegetali e busti di santi sullo stipite, mentre l’immagine scolpita di Dio Padre, affiancato da due angeli, risalta dal timpano.
L’interno sorprende per la semplicità delle proporzioni architettoniche e per la preziosità delle opere scultoree e pittoriche in esso custodite. Si comincia dall’abside con l’ammirare la raffigurazione del Cristo che risorge dal sepolcro (XV sec.) in corrispondenza dell’altare sottostante che racchiude un’immagine scolpita del Corpo di Cristo in pietra colorata. Ai lati dell’arco trionfale, poggiano, su capitelli pensili, le due statue dell’Annunciazione: la Vergine con il libro e l’Arcangelo Gabriele, singolarmente scolpito senza ali.
Dal lato opposto, sulla parete d’ingresso e su quelle laterali, quattro statue in terracotta colorata, rappresentanti i Dottori della Chiesa, custodiscono il sarcofago di Guido da Castiglione, realizzato dalla scuola del maestro Amadeo, e il trittico lombardo della Vergine delle Grazie tra i Santi Rocco e Sebastiano, attribuibile all’ambito di Galdino da Varese (XV secolo).