Annessa probabilmente ad un convento e in epoca medioevale adibita a funzioni funerarie, questa piccola chiesa posta appena al di fuori delle antiche mura del borgo, presenta un prezioso rosone e un portale in pietra decorato con eleganti motivi a fogliame, di tradizione gotica. Al suo interno l’unica navata restaurata nel XVIII secolo, custodisce un ciclo di affreschi rinascimentali della Passione di Cristo, riscoperti solo nel 1997, dopo essere stati obliterati sotto uno strato di calce durante gli anni della Prima Guerra Mondiale. Di particolare interesse è, nella scena dell’Ultima Cena, la presenza di una figura maschile estranea al contesto, forse il committente dell’opera o l’artista stesso, ma soprattutto la presenza di una figura femminile recante un’ampolla tra le mani, posta alle spalle di Cristo, nello spazio centrale della scena e forse identificabile con la Maddalena. Alcuni studiosi hanno pertanto ipotizzato che la scena rappresenti piuttosto che l’Ultima Cena, la Cena a Betania descritta nei Vangeli; in questo caso ci troveremmo di fronte ad un’opera unica nel suo genere.