CHIESA DI SANTA LUCIELLA

CHIESA DI SANTA LUCIELLA

NAPOLI

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CHIESA DI SANTA LUCIELLA

anno censimento

2022

numero voti

11,450

posizione classifica

19

stato del progetto

Approvato

tipologia

Valorizzazione

Dove il centro antico di Napoli è più stretto e tortuoso, a ridosso della strada denominata “Spaccanapoli”, si trova la Chiesa di Santa Luciella, piccolo gioiello barocco nel cui ipogeo si trova l’inconsueto “Teschio con le Orecchie”, molto venerato dai napoletani.

Situata nel vicolo che collega Via San Biagio dei Librai a Via San Gregorio Armeno, la celebre via dei presepi, c’è una piccola chiesa fondata poco prima del 1327, per volere del consigliere reale degli Angiò, Bartolomeo di Capua. Fu l’antica sede di culto dell’antica corporazione dei maestri pipernieri, artisti che scolpivano il piperno, una pietra durissima. Essi lavoravano con martello e scalpello e, temendo che le schegge potessero conficcarglisi negli occhi, iniziarono a venerare Santa Lucia, protettrice della vista. Questi artisti erano una corporazione molto potente in città, visti i presunti forti poteri alchemici di infondere alle pietre energie benigne o maligne. L’affresco con lo stemma della corporazione è ancora visibile sopra il portale d’ingesso in piperno. Profondamente rimaneggiata nei decenni successivi, divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione. L’interno, di ridotte dimensioni, ha un’unica navata rettangolare, con soffitto a volta stellata e un pregevole pavimento maiolicato. Dalla sacrestia si scende nell’ipogeo, ove è custodito il celebre, quanto insolito, teschio con le orecchie: un raro esemplare di cranio a cui sono rimaste conservate le cartilagini mummificate delle orecchie. Fino all’inizio del ‘900 i napoletani si recavano per rivolgergli preghiere, ritenendolo un canale privilegiato per comunicare con l’aldilà. Il culto delle “anime pezzentelle” fu molto venerato nella città, con la pratica di adottare un teschio, elargendogli cure e preghiere, in cambio di favori.

Cessato l’utilizzo da parte dell’Arciconfraternita, Santa Luciella, abbandonata da più di 30 anni, è stata riaperta al pubblico nel 2019 grazie alla tenacia e al lavoro dell’Associazione “Respiriamo Arte”, un gruppo di giovani laureati partenopei, che porta avanti un progetto di recupero e valorizzazione del bene sia da un punto di vista di sviluppo turistico, sia d’inclusione sociale, proponendo momenti aggregativi per gli abitanti del quartiere, come scuola di canto, lezioni gratuite per i bambini su temi fondamentali quali la legalità, l’educazione civica e l’impegno sociale. La passione, la perseveranza e il dinamismo operoso che contraddistingue l’associazione ha potuto creare concrete opportunità per alcuni giovani e permette quotidianamente agli abitanti del quartiere, della città e ai turisti di conoscere un pezzo importante della storia della città.

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CHIESA DI SANTA LUCIELLA

NAPOLI

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CHIESA DI SANTA LUCIELLA
Santa Luciella è una piccola chiesa nel cuore del centro antico di Napoli, situata nel vicolo che ai tempi dell’antica Roma chiamavano “vicus Cornelianus” (oggi vico Santa Luciella) che collega San Biagio dei Librai a San Gregorio Armeno. La chiesa fu fondata poco prima del 1327 da Bartolomeo di Capua, giureconsulto e consigliere politico di Carlo II d’Angiò e di Roberto I nonché committente di alcuni importanti portali gotici per S. Lorenzo Maggiore e S. Domenico Maggiore e fondatore nel 1314 della chiesa di San Maria di Montevergine. Nella veduta del Baratta del 1629, la chiesa di Santa Luciella viene indicata come Cappella dell’Arte dei Molinari o Mulinari (capostipiti mugnai o lavoranti presso un mulino); sarà poi presa in custodia dai pipernieri, antichi artisti che scolpivano le pietre dure. Questi, abituati a lavorare con scalpello e martello, temendo che le schegge, schizzando dalla pietra, potessero conficcarsi negli occhi, iniziarono a venerare Santa Lucia, la protettrice della vista, decidendo, dunque, di dedicarle questo luogo. Nel 18°sec fu oggetto di un sostanziale rimaneggiamento e nel 1748 divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo. Santa Luciella, abbandonata da più di 30 anni, è stata riaperta grazie alla tenacia ed al lavoro dell’Associazione il 5 Aprile 2019. L’Associazione Respiriamo Arte porta avanti un progetto che intende recuperare e valorizzare la chiesa sia da un punto di vista di sviluppo turistico con visite guidate ed eventi sia d’inclusione sociale proponendo momenti aggregativi per le persone del quartiere, come scuola di canto, lezioni gratuite per i bambini dedite a temi fondamentali quali la legalità, l’educazione civica e l‘impegno sociale.
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