Estate 2024: I Luoghi del Cuore da non perdere

Estate 2024: I Luoghi del Cuore da non perdere

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Estate 2024: I Luoghi del Cuore da non perdere
Dal territorio

27 giugno 2024

Un lago alpino, una chiesa in centro a Napoli, un viaggio in treno attraversando gli Appennini, un bosco che custodisce opere di arte contemporanea in Sardegna e altro ancora: sette suggerimenti per una visita ai luoghi più amati dagli italiani durante l’estate.

Per chi non è estate senza mare

Pelagos, Sanremo (IM)

Un santuario transfrontaliero per la salvaguardia della biodiversità marina, un’area protetta di 87.500 km2 istituita nel 1999 da Italia, Francia e Principato di Monaco con un unico obiettivo: garantire uno stato di conservazione favorevole per i mammiferi marini e il loro habitat, proteggendoli dall’impatto negativo delle attività umane. Nel santuario vivono regolarmente otto specie di cetacei, come la balenottera comune e il capodoglio, assieme a diverse specie di delfini e altri odontoceti e, se siete fortunati, potreste avvistare anche la foca monaca. Grazie al progetto realizzato dall’Istituto di ricerca Tethys e sostenuto da I Luoghi del Cuore potrete partecipare alla campagna di Citizen science segnalando gli avvistamenti del grampo.

Per chi non rinuncia alla poesia

Località Alpe Motta Alta, comune di Campodolcino (SO)

Il “Lago di Motta”, meglio conosciuto come Lago Azzurro, è stato reso celebre nel 1888 da una poesia di Giosuè Carducci, assiduo frequentatore della vicina Madesimo. Simbolo dell'alta Valle Spluga e luogo di grande impatto paesaggistico, sorge immerso tra boschi e montagne a 1.853 m s.l.m. Questo bacino ha una particolarità: privo di immissari ed emissari, si riempie in estate e si svuota in autunno.

Né con un raggio il sol, né timida un’anima d’aura
rincrespa il velo puro de l´acque. S’ode
lento di quando in quando tinnire il campan de le vacche
sperse nel pasco raro tra´ larici alti.
Quando divenni io qui? Sospese già l’ora il suo passo
od io già vissi spirito errante qui?
G. Carducci, "Lago Azzurro"

Per chi spera in un miracolo

Chiesa di Santa Luciella, Napoli

La chiesa di Santa Luciella, nel cuore di “Spaccanapoli”, è un piccolo gioiello barocco rimasto abbandonato per oltre 30 anni e riaperto nel 2019 grazie alla tenacia dell’Associazione “Respiriamo Arte”. Dalla sacrestia potrete scendere nell’ipogeo dove è custodito l’insolito teschio con le orecchie: fin dall’inizio del Novecento i napoletani gli rivolgevano preghiere ritenendolo un canale privilegiato per comunicare con l’aldilà. Il culto delle “anime pezzentelle” è ancora venerato nella città, con la pratica di adottare un teschio elargendogli cure e preghiere in cambio di favori.

Per chi ama la lentezza

Ferrovia del Centro Italia, Sulmona-Rieti-Terni

Nel cuore degli Appennini, una rete ferroviaria lunga 163 km. Inaugurata nel 1883 per collegare Rieti e Sulmona, da quasi 150 anni attraversa paesaggi suggestivi raggiungendo un'altitudine massima di 989 metri. Scegliete le vostre fermate per scoprire borghi rimasti sospesi nel tempo o lasciatevi affascinare dal paesaggio che scorrerà dai finestrini: dall’altopiano di Rocca di Corno dove si pratica ancora la transumanza, alle Gole di Antrodoco dove scorre il fiume Velino e si appoggia la millenaria via Salaria, dalla piana di San Vittorino ricca di acque note da millenni per le loro proprietà terapeutiche, ai campanili medievali di Rieti.

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Per chi cerca l’ombra

Grotte del Caglieron, Fregona (TV)

Alle pendici del monte Cansiglio, nella forra scavata dal torrente Caglieron, si trova una serie di grotte dove natura e artificio si fondono a originare un suggestivo connubio. Un percorso lungo circa 1 km, facilitato da arditi ponticelli in legno, durante il quale è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti in un vario alternarsi di forme e colori, rinfrescarsi tra gallerie artificiali dovute all’attività di estrazione della tipica "pietra dolza" (tenera arenaria) e cascate, e scoprire l’antico mestiere dello scalpellino.

Per chi segue l’arte contemporanea

Bosco di Curadureddu, Tempio Pausania (SS)

Nell’entroterra della Sardegna nord-orientale, alle pendici del massiccio granitico del Monte Limbara, si trova il Bosco di Curadureddu: un’area naturalistica di foreste e torrenti in cui è inserito un percorso di arte contemporanea con installazioni di arte ambientale e un piccolo Museo. Dal 2020 l’area ospita il “Museo di Arte Ambientale del Parco del Limbara – ORGANICA”, con opere permanenti a cielo aperto e uno spazio espositivo CEDAP, opera di architettura organica dell’architetto tempiese Antonello Menicucci. L’obiettivo è portare l’arte visiva contemporanea a dialogare con la natura. Le installazioni di land-art sono sparse tra lecci, sugherete e macchia mediterranea.

Per chi ama il connubio tra arte e tecnologia

Chiesa di San Cassiano in Controne, Lucca

Sperduta nell’appennino lucchese, la chiesa romanica si presenta con una tra le facciate più scenografiche della Toscana. Accanto, un piccolo museo espone quattro opere: una di queste è San Martino a Cavallo, preziosa opera giovanile di Jacopo della Quercia. All’interno del museo l’installazione multimediale Creatio. L’atto creativo in Jacopo della Quercia racconta il metodo di lavoro e la produzione dello scultore quattrocentesco, tra i massimi esponenti della plastica tra Gotico e Rinascimento. L'installazione è composta da tre atti: entro uno sfondo fatto di impulsi, di una rete neuronale che simula la mente dell’artista, l’opera prende forma indagando, attraverso il confronto con altri lavori di Jacopo della Quercia, il suo linguaggio artistico.

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