Nell’entroterra della Sardegna nord-orientale, alle pendici del massiccio granitico del Monte Limbara, si trova il Bosco di Curadureddu: un’area naturalistica di foreste e torrenti in cui è inserito un percorso di arte contemporanea con installazioni di arte ambientale e un piccolo Museo.
Al centro della Gallura, la cittadina di Tempio Pausania è nota come “città della pietra”, per i pinnacoli di granito modellati dalle erosioni. A 7 km si trova il Bosco di Curadureddu, in cui il Riu Pisciaroni forma piscine naturali tra massi granitici e foreste di lecci e sugheri che si trovano nei suoi dintorni. Diversi sono i percorsi escursionistici del CAI che ne attraversano gli habitat, oltre al “Centro di Ripopolamento Mufloni e Fauna Selvatica” e il relativo Centro faunistico attrezzato.
L’importanza del Bosco non è legata solo alla componente ambientale e paesaggistica ma anche a quella culturale e artistica: dal 2020, l’area ospita il “Museo di Arte Ambientale del Parco del Limbara – ORGANICA”, con opere permanenti a cielo aperto e uno spazio espositivo CEDAP, opera di architettura organica dell’architetto tempiese Antonello Menicucci. L’obiettivo è portare l’arte visiva contemporanea a dialogare con la natura. Le installazioni di land-art sono sparse tra lecci, sugherete e macchia mediterranea: interagiscono con l’ambiente per continuità oppure per contrasto. Legno, fili di cotone, juta e ferro materializzano i diversi linguaggi degli artisti sardi coinvolti, andando a costituire uno degli esiti più interessanti della ricerca visiva contemporanea in Sardegna. Il Bosco diventa un museo diffuso a cielo aperto, dove ogni opera commissionata richiama a una riflessione sul rapporto con la natura, utilizzando prettamente materiali non impattanti. Attualmente il Museo conta 12 opere site-specific.
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