Della struttura, parzialmente crollata, si conservano la facciata, il muro laterale sinistro e il muro posteriore. Posta su un'importante via di comunicazione (verso Irsina e la Puglia), è appartenuta ai Gerosolomitani della Commenda di Grassano.
Non si conosce la data della sua fondazione ma lo stile dell'edificio la colloca tra l'XI ed il XIII secolo. Agli inizi del Cinquecento, all'epoca del vescovo Agostino de Guarino, nella chiesa diruta, sotto l'altare maggiore, furono ritrovate 2 urne contenenti rispettivamente le reliquie di Sant'Antonio Abate e quelle di San Potito - queste ultime furono prima traslate nella chiesa della Madonna dell'Olivo e poi trasferite nella cattedrale cittadina ove tuttora sono custodite.
Di stile cluniacense, la Chiesa della SS. Trinità, è costituita da una navata unica con un arco a sesto acuto posto in corrispondenza con l'inizio del presbiterio.