Per la sua posizione strategica tra l’Italia e l’Europa centrale, la Valtellina è stata nei secoli terra di castelli e fortificazioni. Castello de Piro al Grumello, noto come Castel Grumello, è uno di questi: il suo nome deriva dal dosso roccioso su cui sorge, soprannominato il “grumo”. La sua costruzione fu avviata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo dal ghibellino Corrado de Piro, che si trasferì con la famiglia in valle dopo le lotte tra Milano e Como. I de Piro, tuttavia, conobbero un rapido declino e già a metà Trecento furono costretti a vendere il maniero ai rivali Capitanei. Dopo alterne vicende, nel 1526 l’edificio fu distrutto per mano delle Leghe Grigie, come molte altre fortezze valtellinesi, e cadde in rovina.
Castel Grumello è un raro esempio di castello "gemino": due edifici distinti ma complementari, racchiusi da mura. Il corpo orientale era militare e difensivo, come dimostrano la grande torre a pianta quadrata e i resti di una seconda torre destinata all’avvistamento. L’altro corpo aveva invece carattere residenziale: pietre lavorate con maggior cura e la presenza di un camino testimoniano la presenza di ambienti pensati per la vita quotidiana e la rappresentanza.
Oggi il fascino delle rovine è amplificato dalla posizione spettacolare: un paesaggio unico, che unisce storia, natura e cultura agricola.
Donato al FAI nel 1990 dalla società Fedital, il castello è stato restaurato e dal 2001 è aperto al pubblico, offrendo la possibilità di rivivere la storia medievale della valle e di ammirare uno dei panorami più suggestivi dell’arco alpino.
Da un'altura rocciosa, il Castello si affaccia sulle Alpi Retiche e sui celebri terrazzamenti vitati della Valtellina.
Posizionato proprio sotto il Castello, un piccolo ristorante con specialità di stagione.
Le aziende vitivinicole della valle, dove da secoli si coltiva il Nebbiolo delle Alpi.
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