Un impegno che, purtroppo, il FAI, dopo essere intervenuto per poter soddisfare le volontà dei donatori, non può più onorare a seguito della sentenza del Tribunale di Venezia che ha stabilito l’incompatibilità della nuova destinazione d’uso dell’appartamento rispetto al regolamento condominiale del palazzo che lo ospita.
Il giudizio mette fine alla causa intentata contro il FAI nel 2018 da Serenissima, società che faceva capo al defunto Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, e oggi ai suoi eredi, con lo scopo di impedire il passaggio dei visitatori attraverso il giardino di proprietà Allen, seppur con servitù di passaggio a favore dei condomini, impedendo in questo modo la realizzazione del progetto sognato da Sergio e Carla Bortoli.
Il Tribunale di Venezia ha accolto le ragioni della controparte, nonostante il FAI avesse operato puntualmente nel più attento rispetto delle regole di buon vicinato, comunicando a tutti i condòmini che il Bene sarebbe stato aperto solo agli iscritti FAI e per visite contingentate e su prenotazione, in orari e periodi molto limitati.
Tutto ciò non è stato sufficiente ed è per tale motivo che, pur avendo inaugurato Casa Bortoli il 20 novembre 2019, dopo un significativo investimento finalizzato alla realizzazione di interventi necessari di riadattamento a museo cittadino, non si potrà per il momento soddisfare la curiosità di tutti coloro che, in alternativa a un diffuso turismo “mordi e fuggi”, avrebbero preferito vivere l’esperienza di una visita lenta, per conoscere una Venezia rivelata nel suo aspetto più accogliente e privato.
Il desiderio del FAI resta comunque quello di garantire al Bene una destinazione istituzionale e a tal fine è già al lavoro per definire un nuovo progetto di valorizzazione, compatibile con le norme del contesto abitativo in cui questa speciale residenza...
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