In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Una piccola pianura alluvionale alla confluenza di due torrenti, Piota e Orba, ha visto nei secoli Liguri e Romani, Longobardi e Franchi, Monferrini e Savoiardi, Spagnoli e Francesi, contendersi questo territorio strategico per l'accesso al mare dalle grandi pianure del nord. Luogo di transito di fanti, pellegrini, santi e mercanti sotto gli occhi spesso attoniti e sospettosi dei contadini che faticosamente traevano il loro sostentamento da quella terra, qui e sulle colline circostanti, all'ingresso di numerosi borghi, troviamo le cappelle dedicate a San Rocco.
Era nato a Montpellier e morto a Voghera alla fine del XIV secolo. Il suo culto, sorto in Francia, si è rapidamente diffuso sia in Germania che nell'Italia del nord.Le cappelle a lui dedicate quale protettore contro le epidemie e la peste in particolare, si trovano tutte al di fuori dei centri abitati, sorta di baluardi contro l'arrivo di incontrollabili afflati mortiferi. Anche a Silvano d'Orba San Rocco si trova in posizione strategica, ai piedi della parte superiore del borgo arroccato intorno al Castello Adorno e sulla strada in direzione di Ovada e più oltre di Genova.
Poco dopo l'inizio di Via della Pieve si scende a destra sull'antica strada incontrando un imponente edificio color mattone acceso – il vecchio mulino attivo fino agli anni '90 del secolo scorso – e, di fronte, la piccola cappella dedicata a San Rocco, a pianta quadrata e con la volta a crociera. L'ingresso è costituito dall'intero frontale, ora chiuso da un cancello di legno che impedisce agli animali di farne un loro ricovero. Di sicuro la cappella era stata, nel passato, un luogo di rifugio per i viandanti sorpresi dalle intemperie o dal calar della notte. Appena si apre il cancello il suo interno, completamente affrescato, si svela ad occhi curiosi ed attenti. Opera di artisti, o forse meglio di artigiani locali, risale al primo quarto del XVI secolo. Assieme ai quattro evangelisti, San Rocco, San Francesco, Sant'Antonio e San Martino sono alcuni dei soggetti che vi possiamo trovare rappresentati.Segni di una devozione contadina che si affidava alla benevolenza di santi, forse in alternativa agli antichi dei.
Durante i due pomeriggi delle Giornate FAI di Primavera la cappella sarà presidiata dai volontari FAI a disposizione di tutti coloro che vorranno approfittare di questa occasione eccezionale per apprezzarne il valore storico-artistico. La cappella, infatti, è proprietà privata e non è accessibile se non in occasione della festa di San Rocco, il 16 agosto, quando vi viene officiata la Santa Messa. Consideriamo quindi con gratitudine la disponibilità dei proprietari del luogo che, nelle Giornate FAI, ci consentono di osservare da vicino questo bene così caro alla comunità silvanese ed espressione ancora oggi di devozione e di fede. I nostri volontari saranno a disposizione per illustrare non solo le caratteristiche pittoriche e architettoniche della cappella, ma anche raccontare come essa sia parte importante di un'interessante storia dei luoghi. Che dire d'altro...è da vedere con i propri occhi, quindi vi aspettiamo!
Volontari FAI