
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Torre dell'Orologio è situata nel centro storico del paese. L'abitato di Castellazzo Bormida (l'antico Gamondio del Medioevo) era circondato da un fossato e da imponenti mura munite di 12 torri di avvistamento, di cui una superstite e in buono stato e munita di orologio. Il paese conserva ancora il tracciato delle mura ellittiche precomunali (secoli XI-XII) e delle mura pentagonali erette per conto di Ludovico il Moro, alla fine del secolo XV°. La via General Moccagatta, dove sorge la Torre, segue proprio il percorso delle prime antiche mura a forma ellittica.
Dette mura di circonvallazione andavano a unirsi a un castello e racchiudevano i due grandi borghi. Le porte erano cinque con i relativi ponti levatoi. La pianta della Torre è a tre quarti di cerchio. La data di collocazione su di essa dell'orologio civico è ignota; la sua collocazione era utile alla cittadinanza scarsamente provvista di orologi. All'interno è raffigurato il disegno di un quadrante che riporta la data del 1826. Per quanto riguarda la campana, si presume che la prima risalga al 1300, mentre poco si sa delle successive. Con certezza si sa che l'ultima fu issata il giorno 8 agosto 1949 quando Don Arlandini era parroco, in sostituzione della precedente calata il 24 maggio 1941 per farla fondere insieme a quella di S. Stefano al fine di farne proiettili.
Il bene è di proprietà comunale, solitamente chiuso al pubblico; accessibile solo al piano terra. La torre ha un'altezza di 24 metri; al suo interno è' composta da 7 piani, 8 scale in legno da 10 scalini che separano la distanza per raggiungere le due campane. L'interno è diviso in più piani, separati da ballatoi di legno che poggiano su travi infisse alle pareti. Il penultimo piano è coperto da volta e pavimento. La scala di legno, con la quale si accede ai piani superiori, è interdetta. Risulta molto disagevole la salita ed è utilizzata solo da personale comunale. Al sesto piano si raggiunge la camera dell'orologio dove appaiono ancora le decorazioni dei quadranti interni. Sulle pareti della camera sono visibili ancora le firme e le date degli orologiai che si occupavano della manutenzione. Rimane l'ultima vestigia di Torre di avvistamento e testimone del primo insediamento abitativo dei castellazzesi. Abbandonata all'incuria del tempo per molti decenni, è stata ripulita e munita di un nuovo orologio elettronico nel 2015 a cura dell'Amministrazione Comunale. Con i lavori di ripristino dell'orologio è stato rimesso a nuovo lo stemma araldico del comune situato sulla facciata della torre che era molto deteriorato dalle intemperie.
L'antica ingegneria meccanica della notte dei tempi rinascimentali è andata purtroppo persa, ma dopo 190 anni, lo scandire del tempo con la campana maggiore e quella minore per le mezz'ore, sono oggi sincronizzate con il segnale orario ricevuto via radio da Francoforte. Grazie al contributo del volontariato, del FAI e del Comune di Castellazzo Bormida, la torre dopo tanti anni di silenzio, torna a scandire le ore. Il recupero ha previsto lo sgombero e la pulizia, il ripristino delle reti anti piccione, la ricollocazione della banderuola, ma soprattutto il rifacimento dell'impianto elettrico e dei dispositivi di governo dell'orologio e delle campane.
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