Sul colle della Ficoncella, a circa quattro km dal centro abitato, è possibile ammirare i resti della città romana di Aque Tauri, costruita su un preesistente abitato etrusco. A testimonianza dell’antico municipio romano resta una grande vasca a gradini, il Calidarium, costruito in prossimità della sorgente da cui sgorga l’acqua della Ficoncella, frequentatissimo prima del 70 a.C e abbandonato in epoca imperiale sotto Adriano, quando venne fondato il porto e l’abitato di Centumcellae e ampliato il vicino centro termale romano delle Terme Taurine.
Il Calidarium di Acque Tauri è la parte delle terme romane destinata ai bagni in acqua calda e ai bagni di vapore. Viste le sue peculiarità, si ipotizza una frequentazione dell’area già dall’epoca preistorica ed etrusca, mentre delle terme romane, di cui oggi è ancora possibile scorgere la grande vasca ellittica modellata nel travertino, si trova una citazione nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio nel 74 d.C. L’origine del nome risale forse al collegamento con l’immagine della divinità etrusca di Acheloo, rappresentata da un toro androprosopo, che i romani conquistatori dell’Etruria assimilarono alla figura della propria divinità di Giove taurino. L’abbandono delle terme risale al 107 d.C. con la progettazione del complesso imperiale, voluto dall’imperatore Traiano. Solo in seguito a una pulitura dell’area nel 2015-2016, sono emersi il fondo del calidarium e il sistema di distribuzione idrica, mai documentati in precedenza. Dal luglio 2017 è iniziata una campagna di scavi diretta dall’Università di Bologna che verte a uno studio sistematico del sito.
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