I Luoghi del Cuore
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BORGO SAN VITO E CHIESA

BORGO SAN VITO E CHIESA

PIOSSASCO, TORINO

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BORGO SAN VITO E CHIESA

La chiesa di San Vito domina il borgo omonimo, sulla colina di Piossasco, in provincia di Torino. è un bene prezioso per la comunità, intorno a cui è nato l'insediamento locale che poi si è sviluppato a valle. Il suo fascino, però, è messo alla prova dal tempo e invoca interventi di consolidamento e restauro, progettati e avviati negli ultimi anni, ma portati avanti a piccoli passi, dagli abitanti del Borgo e tutti quanti hanno a cuore i suoi antichi edifici, quando è possibile contare sulla disponibilità di fondi. La parrocchiale dedicata ai SS. Vito, Modesto e Crescenzia, con l'annessa Canonica, è la più antica tra le due parrocchie cittadine e ha origini romaniche, datate all'XI secolo. Benedettini e cistercensi si avvicendarono nel monastero fino a che, nel 1452, il complesso divenne bene secolare acquisito dall'arcidiocesi di Torino. A quell'epoca risale il battistero, l'elemento più antico negli interni, del 1461. Restaurata e ampliata nel corso dei secoli, prolungando le navate, la chiesa prese la forma attuale tra il 1595 e il 1600, con alcuni rifacimenti nel 1700 e parzialmente nel corso dell'800 a seguito dell'incendio provocato dalle truppe Napoleoniche, epoca in cui è stata inserita l'attuale facciata barocca. L'interno conserva l'organo del 1842, opera dei fratelli Bussetti. Contigua alla chiesa è l'antica Casa Vicariale edificio che conserva importanti segni della sua storia che si svela sul muro del corridoio al secondo piano nella canonica, un tempo parte del monastero annesso alla parrocchia, con un affresco presumibilmente datato intorno al 1460, dedicato alla Passione di Cristo con alcune figure di santi, attribuito alla scuola jaqueriana. Anche il secondo tempio del borgo: la chiesa della Confraternita, meglio nota a San Vito come S. Elisabetta, testimonia secoli di Storia e di fede. Anche in questo caso pareti e affreschi, alcuni databili alla prima metà del Quattrocento e di cui sopravvivono frammenti, richiedono una particolare attenzione e necessitano di interventi conservativi. A corona delle due chiese, tutto il borgo è un piccolo gioiello incastonato alle pendici del Monte San Giorgio che lo protegge sul lato nord, un set naturale fatto di scorci architettonici che vanno dall'età romana al '700, scenografia armonica che trova una delle sue massime espressioni nelle vigne, le signorili ville di campagna scelti come luoghi di vacanze dalle nobili famiglie di città.

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La chiesa di San Vito domina il borgo omonimo, sulla colina di Piossasco, in provincia di Torino. è un bene prezioso per la comunità, intorno a cui è nato l'insediamento locale che poi si è sviluppato a valle. Il suo fascino, però, è messo alla prova dal tempo e invoca interventi di consolidamento e restauro, progettati e avviati negli ultimi anni, ma portati avanti a piccoli passi, dagli abitanti del Borgo e tutti quanti hanno a cuore i suoi antichi edifici, quando è possibile contare sulla disponibilità di fondi. La parrocchiale dedicata ai SS. Vito, Modesto e Crescenzia, con l'annessa Canonica, è la più antica tra le due parrocchie cittadine e ha origini romaniche, datate all'XI secolo. Benedettini e cistercensi si avvicendarono nel monastero fino a che, nel 1452, il complesso divenne bene secolare acquisito dall'arcidiocesi di Torino. A quell'epoca risale il battistero, l'elemento più antico negli interni, del 1461. Restaurata e ampliata nel corso dei secoli, prolungando le navate, la chiesa prese la forma attuale tra il 1595 e il 1600, con alcuni rifacimenti nel 1700 e parzialmente nel corso dell'800 a seguito dell'incendio provocato dalle truppe Napoleoniche, epoca in cui è stata inserita l'attuale facciata barocca. L'interno conserva l'organo del 1842, opera dei fratelli Bussetti. Contigua alla chiesa è l'antica Casa Vicariale edificio che conserva importanti segni della sua storia che si svela sul muro del corridoio al secondo piano nella canonica, un tempo parte del monastero annesso alla parrocchia, con un affresco presumibilmente datato intorno al 1460, dedicato alla Passione di Cristo con alcune figure di santi, attribuito alla scuola jaqueriana. Anche il secondo tempio del borgo: la chiesa della Confraternita, meglio nota a San Vito come S. Elisabetta, testimonia secoli di Storia e di fede. Anche in questo caso pareti e affreschi, alcuni databili alla prima metà del Quattrocento e di cui sopravvivono frammenti, richiedono una particolare attenzione e necessitano di interventi conservativi. A corona delle due chiese, tutto il borgo è un piccolo gioiello incastonato alle pendici del Monte San Giorgio che lo protegge sul lato nord, un set naturale fatto di scorci architettonici che vanno dall'età romana al '700, scenografia armonica che trova una delle sue massime espressioni nelle vigne, le signorili ville di campagna scelti come luoghi di vacanze dalle nobili famiglie di città.

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