In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Bernalda è un paese dalla costa jonica poco distante da Metaponto e Matera. Dalla valle del Basento si scorge con la caratteristica immagine dei paesi della Lucania arrampicati sulle pendici delle colline. In realtà l'abitato si espande per circa due chilometri lungo l'asse alberato di Corso Umberto. L'impianto urbano originario di tipo ippodameo si ripete anche nella ottocentesca espansione fuori dalle mura, preservando gran parte delle caratteristiche storiche ed ambientali più peculiari.
Dopo un periodo buio, i casali costieri ripopolati, ampliati e fortificati ritornarono all'antico splendore nel XVI secolo. Si assisterà al restauro delle vecchie mura e delle torri con l'aggiunta di altre fortificazioni, ad opera degli Aragonesi per le necessità difensive della costa, approdo delle invasioni barbaresche. Bernalda nel 1567 rientra tra i paesi in cui fu istituito il servizio della Cavallara, infatti, la posizione della sua torre normanna le permetteva di controllare tutta la valle del fiume Basento per secoli navigabile fino alla costa. Il promontorio, su cui era sita, conteneva in sé sicuramente una peculiarità che non poteva essere stata trascurata nella scelta del sito.
Dopo l'infeudamento Camarda, fu distrutta durante un'invasione francese nei primi decenni del XVI secolo. Il nuovo centro fondato ad opera di Bernardino de Bernaudo fu fatto erigere, immaginando per esso un impianto regolare con strade diritte e perpendicolari. La strada principale e centrale collegava le due porte principali delle mura. L'ortogonalità del sistema viario che va a formare delle insulae rettangolari, e l'orientamento rigoroso, mostrano una particolare attenzione agli studi dell'urbanistica classica e alle caratteristiche urbanistiche della vicina colonia greca di Metaponto, che ancora mostrava alcune tracce sul suo sito e che per secoli ha offerto un prezioso materiale da costruzione a Bernalda e ai centri vicini. La strada principale terminava sulla valle con un grande largo su cui si affacciavano a destra il Castello e a sinistra la Chiesa Madrice (fondata 1535), che il popolo volle dedicare a S. Bernardino da Siena, in onore del loro barone di cui portava il nome e, che a sua volta aveva offerto il suo nome per la nuova denominazione della ricostruita Camarda, che fu chiamata Bernauda per diventare successivamente Bernalda.
Il percorso delineato interesserà il centro storico, seguendo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato il piccolo borgo fortificato. Saranno messe in evidenza le caratteristiche tipologiche e costruttive del sistema insediativo. Sarà possibile osservare l'evoluzione delle tipologie abitative: in numero maggiore erano le "Cannizzate", avente tetto a due falde, riconducibile alla tipologia delle case contadine della zona del fiume Basento, e le "Lammiate", che invece hanno una copertura a volta ricoperta da laterizi. Non mancherà di osservare le "Palazziate", che hanno rappresentato i palazzotti signorili della borghesia locale e latifondista. Una attenzione particolare sarà rivolta ai materiali impiegati, che consentiranno di scoprire anche le più remote influenze magno-greche. Lungo il percorso si scopriranno piazze, chiese e palazzi, raccontando la storia e le leggende che ne connotano la peculiarità identitaria.
Apprendisti Ciceroni dell’IISS Bernalda e Ferrandina e Volontari FAI della Delegazione della Costa Jonica
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