FAI per il clima

FAI per il clima

Anche noi facciamo la nostra parte

    L‘impegno del FAI per l'efficientamento energetico

    Il patrimonio del FAI è costituito da beni vincolati: edifici storici, ville, castelli, giardini, paesaggi rurali e aree naturali di elevato valore storico, artistico e culturale, in cui gli interventi di efficientamento energetico richiedono particolare cura e rispetto del contesto in cui si pongono. Spesso questo limite costituisce però un’occasione per sperimentare soluzioni innovative, permettendo di dimostrare come anche nei beni storici si possa operare per ridurre l'uso di combustibili fossili e le emissioni di gas serra.

    La Fondazione ha impostato un piano di monitoraggio dei propri consumi, sono state sostituite le caldaie inefficienti, sono stati installati pannelli fotovoltaici, sono state sostituite le lampadine tradizionali con lampadine led, sia nei locali tecnici sia per l’illuminazione secondaria dei locali artistici e museali, ma anche nei lampadari storici.

    Illuminazione a LED

    Il primo e più semplice intervento di efficientamento è stata la sostituzione delle lampadine tradizionali a filamento con lampadine LED. Le lampadine a LED garantiscono un risparmio energetico dell’85% e, con una durata di circa 20.000 ore, a fronte di un costo iniziale maggiore, abbattono i costi e i tempi di manutenzione (i cambi di lampadine non sono attività banali nelle case museo viste le posizioni e la delicatezza degli apparecchi). I LED hanno finalmente raggiunto un livello estetico e una resa luminosa tali da poter essere introdotti anche in contesti come le case-museo. I LED sono infine ottimali per le esigenze della conservazione. Trattandosi di lampadine che non si surriscaldano e con una durata estremamente lunga e prive di emissione di calore, risultano indicate all’interno di lampade molto delicate da movimentare e in corpi illuminanti che si trovano in prossimità di opere d’arte.

    Un’attenzione particolare è posta sulla qualità della luce: i led sono stati inizialmente utilizzati solo dove non modificavano l’illuminazione primaria di una sala per il timore di "raffreddare" l’atmosfera degli ambienti d’epoca, quindi nei cosiddetti punti luce secondari (torciere, applique, lampade da tavolo, lampade a stelo, lampade da comodino). Ad oggi, invece, grazie alla sempre crescente qualità di luce e la temperatura di colore che possono garantire i LED, anche i lampadari storici sono stati convertiti a LED.

    A Villa e Collezione Panza, per esempio, i fari alogeni presenti nei cinquanta proiettori delle sale espositive, altamente energivori, sono stati sostituiti con lampade a LED a basso consumo energetico. Un intervento delicato perché l’intento è stato quello di cambiare la sorgente luminosa pur conservando la qualità della luce artificiale prodotta dalle lampade alogene scelte da Giuseppe Panza stesso. Questo intervento ha portato a una riduzione dell’80% rispetto alla potenza necessaria precedentemente.

    In collaborazione con Edison, attraverso la società Edison Next, a Villa Necchi Campiglio dal 2017 è in corso il monitoraggio dei consumi energetici che ci ha portato nel 2023 ad un intervento sull’impianto di illuminazione, in particolare delle luci della Biblioteca, con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni e ridurre i consumi.

    Efficientamento degli impianti termici

    Le centrali termiche più datate sono sostituite con impianti più efficienti e meno inquinanti. Compatibilmente ai vincoli architettonici, si prediligono impianti che, a parità di energia consumata, siano in grado di produrre una quantità superiore di calore; come le più recenti caldaie a condensazione o le pompe di calore. Ecco alcuni esempi: Villa Necchi a Milano, riscaldata da una pompa geotermica; Villa Fogazzaro a Oria di Valsolda (Como), riscaldata con pompa di calore alimentata da acqua del lago di Lugano; gli edifici del Bosco di San Francesco ad Assisi (Perugia), riscaldati grazie a delle sonde geotermiche che utilizzano il calore presente nel terreno; Villa del Balbianello a Tremezzina (Como), in cui è in corso la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova pompa di calore ad aria.

    In tutti gli interventi sugli impianti viene posta particolare attenzione e cura rispetto al contesto storico-artistico in cui si opera: laddove possibile si sfruttano i condotti e i passaggi esistenti e si cerca di intervenire sempre nella maniera meno invasiva possibile.

    Prestazioni energetiche nuovi edifici in contesti storico-ambientali vincolati

    A questi interventi se ne aggiungono due molto significativi, mirati a garantire l‘efficienza e la sostenibilità delle prestazioni energetiche degli edifici: il padiglione a Villa Necchi e l’info-point al Bosco di San Francesco ad Assisi. Questi interventi, realizzati su delle nuove costruzioni, in ambiti storico paesaggistici di pregio, e non direttamente su beni vincolati, ci hanno permesso di utilizzare sistemi, materiali e tecnologie innovativi, che garantiscono un basso impatto ambientale nel pieno rispetto del contesto in cui sono posti, integrandosi anzi completamente con questo.

    A Villa Necchi nel 2015 è stato costruito un nuovo padiglione per ospitare eventi e manifestazioni con attenzione alle prestazioni energetiche dell’edificio ed in modo da limitare le emissioni di CO2. Per la natura dei materiali scelti per la costruzione – acciaio e vetro – grandissima attenzione è stata data agli aspetti legati al comfort microclimatico, all’impiantistica e alla sostenibilità. Sono state scelte vetrate con una trasmittanza molto bassa (isolamento invernale) e un altrettanto basso fattore solare estivo (capacità di fermare ulteriormente il grado di irraggiamento solare); è stato realizzato un impianto di climatizzazione geotermico estivo ed invernale, con sistema combinato realizzato con pannelli radianti a pavimento e aria primaria di ricambio con sistema capillare di ventilazione posto sotto pavimento, regolato da un sistema di gestione che regola automaticamente il microclima interno sia in funzione delle presenze interne che dei parametri climatici esterni; sono stati utilizzati solo apparecchi illuminanti con sorgente luminosa a led.

    Al Bosco di San Francesco all’inizio del sentiero che dalla Basilica Superiore di San Francesco porta al monastero benedettino di S. Croce, è posto un piccolo info-point progettato per avere il minimo impatto ambientale, sia in fase di costruzione sia di gestione. Un’architettura capace di integrarsi con il contesto, costituita da materiali organici. L’edificio è realizzato con telai prefabbricati in legno lamellare di abete e balle di paglia derivanti dalla filiera del riso ed è rivestito internamente con un particolare tipo di intonaco naturale a base di argilla ed esternamente con un rivestimento in rame. L'isolamento termico del piccolo manufatto è garantito da grandi serramenti a triplo vetro.

    Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
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