All'ultima conferenza ONU sul cambiamento climatico (COP26) di Glasgow (31 ottobre-12 novembre), i197 capi di Stato sono stati chiamati a decidere come agire per arrestare e mitigare il riscaldamento globale. La crisi climatica è una priorità per i governi di tutto il mondo, ma tutti dobbiamo sapere e tutti possiamo agire, perché gli effetti sempre più evidenti e drammatici del riscaldamento globale riguardano la nostra vita e l’ambiente in cui viviamo, di cui siamo parte attiva e responsabile.
Il FAI fa la sua parte con la campagna #faiperilclima: dopo aver seguito da vicino i lavori della COP26 e raccontato lo svolgimento con news sui canali web del FAI, a conclusione della conferenza, il 16 novembre, il FAI ha raccolto autorevoli esperti per commentarne gli esiti in un incontro webinar aperto a tutti. Con la stessa attenzione seguiamo attraverso le news le novità politiche e legislative sul clima e torneremo a raccontare i negoziati della prossima COP27, che si terrà in Egitto a Sharm El-Sheikh dal 7 al 18 novembre 2022.
Il cuore dell’iniziativa, però, sono state le visite speciali organizzate nei Beni FAI: climatologi, geologi, botanici, zoologi, agronomi e altri esperti hanno guidato il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e hanno illustrato strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare. Visite che torneremo a proporre nei Beni ciclicamente.
La varietà straordinaria dei Beni FAI, dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dal Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia al Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, consente di approfondire i diversi effetti del cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi naturali, la biodiversità e le colture tradizionali, ma anche i paesaggi urbani e i monumenti storici: la salute dell’ambiente e la nostra.